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Cronaca Castelnuovo del Garda / Via Roma

Verona, hotel del Garda rifiuta il cane-guida di un cliente cieco. Denuncia: "Un'autentica inciviltà"

Il caso dopo la prenotazione sulla struttura della sponda veronese del lago. La famiglia, amareggiata, scrive al consigliere regionale che si appella al presidente Zaia. L'albergatore si sarebbe poi scusato offrendo pernottamento gratuito

Un’intera famiglia infuriata dopo essersi presentata alla reception di un albergo del Garda dopo che era stato negato l’accesso al cane-guida di una persona non vedente. “Sembra una piccola cosa, ma non lo è. Purtroppo è la dimostrazione che la nostra società è attraversata da lampi di autentica inciviltà, e che il Veneto non è un'isola felice”. Così il capogruppo regionale di Italia dei Valori Antonino Pipitone, che racconta: «Mi è arrivata una segnalazione molto circostanziata, che racconta un episodio indegno. Una famiglia, con una persona non vedente, prenota un soggiorno in un albergo sulla sponda veronese del lago di Garda. Nel contatto segnalano la presenza del cane-guida, ma l'hotel insiste nel dire che il cane non ha accesso al loro parco. Il non vedente spiega cos'è un cane-guida, ma la risposta è disarmante: non importa, nessun cane è mai entrato nel parco”. L'albergatore si sarebbe poi scusato e avrebbe offerto il pernottamento gratuito. Ma la vicenda aveva già fatto scoppiare l'amarezza della famiglia, che si è poi rivolta al referente politico.
 
“Allora – spiega Pipitone – questa famiglia veneta spedisce una mail con le prescrizioni (inserite per lo più nella legge nazionale n. 34 del 1974): un cane-guida, che rappresenta gli "occhi" per il non vedente, può entrare in qualunque esercizio aperto al pubblico (anche in spiaggia), è esonerato dal pagamento del biglietto per i mezzi pubblici, può accompagnare il non vedente anche su traghetti e aerei, in Italia e all'estero. Inoltre i gestori che "impediscano od ostacolino, direttamente o indirettamente, l'accesso ai privi di vista accompagnati dal proprio cane guida" sono soggetti a multe dai 500 ai 2.500 euro”.

“Letta la mail -prosegue il politico IdV, medico di professione - dall'albergo veronese giungono le scuse immediate e, per farsi perdonare, regalano una notte di soggiorno gratis alla famiglia. Non mettiamo in dubbio la buona fede di alberghi, ristoranti, bar e pubblici esercizi veneti, ma non permettiamo che l'ignoranza sconfini nell'inciviltà. Perché continuano ad accadere episodi simili? C'è una legge che risale ancora al 1974, non è possibile che non sia conosciuta da chi deve permetterne l'applicazione”.
 
L'APPELLO - “Ci appelliamo direttamente al presidente Zaia: bisogna che la legge venga fatta conoscere. Dimostri, prendendo spunto da questa “piccola” vicenda, che si può fare educazione, migliorando il vivere sociale. Gli uffici della Regione, per quanto di loro competenza e collaborando con le associazioni di categoria, si facciano carico di pubblicizzare la legge sui cani-guida, mandando una comunicazione a tutti gli esercenti, o realizzando volantini e vetrofanie da apporre nei locali”.

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