rotate-mobile
Cronaca Santa Lucia e Golosine / Via Sommacampagna

Verona, il governo spinge sull'acceleratore: la Tav per fare Torino-Venezia in 3 ore e la Valdastico Nord

Secondo il, ministro alle Infrastrutture, Maurizio Lupi, nel giro di 5-6 anni si potrà salire sul treno veloce e compiere l'intera tratta passando per la Brescia-Verona-Padova. Sull'autostrada si cerca di scavalcare il veto di Trento

Campo sgombero dai dubbi e stop alle polemiche sui fondi. I soldi ci sono e verranno erogati per far partire i cantieri. È questo il “succo” del discorso del ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti,, Maurizio Lupi, intervistato sulle pagine del Corriere Veneto. Via libera alla Tav Brescia-Verona-Padova oltre che al project financing Orte-Mestre (la Romea “commerciale”), nuovi finanziamenti (da 1,2 miliardi) per il Mose di Venezia e presto una decisione del Consiglio dei ministri sulla Valdastico Nord sul ricorso da parte della Provincia di Trento. Un “poker” di opere di cui da tempo si parla con profluvio di dichiarazioni, smentite, rettifiche. Ciò che interessa Verona e territorio provinciale è l’Alta velocità che dalla Lombardia arriverà in città passando per Peschiera, Castelnuovo, Sona, Sommacampagna. Polemiche erano sorte quando alcuni studiosi e politici si erano messi a spulciare le pagine della legge di Stabilità avanzata dal governo in cui, teoricamente, sarebbero stati riportati i capitoli di spesa per la Tav. Non ne avevano però trovato traccia. Qui Lupi ha ribadito che

«I tre miliardi per la ferrovia ad alta velocità Brescia-Verona-Padova ci sono e sono nella legge di Stabilità appena licenziata. Le due tratte costano circa 7 miliardi e 800 milioni a valore attuale, al netto dell’inflazione. Finora sono stati assegnati 4 miliardi e 247 milioni e procediamo per lotti costruttivi. Visto che l’opera passa per un corridoio europeo è anche prevista una richiesta di finanziamenti all’Unione»

Circa il “nodo espropri”, il ministro si è altresì dimostrato sicuro di venirne a capo, così come avvenuto a Vicenza, mentre con i comitati e con i Comuni si troverà un punto d’incontro (ma questa suona più che altro come speranza piuttosto che una promessa). Sta di fatto che, essendoci i soldi e avviate le prime discussioni negli enti locali come quella in Provincia a Verona, la Tav Torino-Venezia sarebbe completata nel giro di cinque-sei anni.

«…prenderemo il treno a Torino e dopo tre ore saliremo su un vaporetto a Venezia»

Conferme sono arrivate anche da Rfi, Rete ferroviaria italiana, che spiega che l'opera è finanziata finora dai primi 768 milioni arrivati nel 2014 e liberati dal decreto "Sblocca Italia", mentre altri 1,5 miliardi arriveranno da legge di Stabilità in fase di approvazione. Rfi avrebbe già siglato l'atto integrativo con le aziende costruttrici ed entro il 6 dicembre dovrebbe concludersi la Conferenza dei servizi. Poi è atteso il via libera della Corte dei Conti e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. I cantieri del primo lotto della Brescia-Verona ad alta velocità dovrebbero quindi essere aperti tra marzo e giugno del 2015.

Sulle altre opere, invece, c’è un tabella di marcia da rispettare. Il Mose dovrebbe essere ultimato nel 2017 mentre per la Romea commerciale il Cipe (Comitato interministeriale di programmazione economica) ha già dato l’ok per il progetto preliminare alla “pista” che collegherà Roma al Nordest. E poi c’è il dilemma sulla Valdastico Nord per il collegamento diretto Vicenza-Trento. Costerebbe due miliardi di euro in totale ma si deve superare lo scoglio dei “cugini” trentini che quell’opera di cui si parla di 20 anni non la vogliono per nulla. Sia per motivi ambientali che per la decisione di potenziare il tracciato ferroviario in vista del nuovo tunnel del Brennero a scapito della A22. Spingono dall’altra parte, ovvero perché si realizzi il collegamento, i veneti della Regione e Confindustria: la Valdastico Nord creerebbe una scorciatoia tra la A4 e il Brennero per non costringere auto e camion a passare necessariamente per Verona e sul tratto estremamente trafficato della A22 in prossimità del Garda. Il Cipe avrebbe comunque deciso di attivare le procedure della legge obiettivo per scavalcare il veto di Trento e procedere all’approvazione. Spetta alla Provincia autonoma, ora la decisione se adire alle vie legali.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Verona, il governo spinge sull'acceleratore: la Tav per fare Torino-Venezia in 3 ore e la Valdastico Nord

VeronaSera è in caricamento