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Cronaca Centro storico / Via Cappello

Verona, giovani della "Verona bene" annoiati: scippo e rapina di una signora a Grezzana

Secondo i carabinieri il movente che li ha spinti ad agire sarebbe proprio la noia e la "scarica di adrenalina". Con il loro gesto hanno strappato la borsa alla vittima facendola cadere a terra, dolorante

"Si annoiavano". Avevano deciso di scippare una donna mentre stava rientrando nella sua abitazione di Grezzana, ma l’impeto l'aveva fatta rovinare al suolo, procurandole alcune ferite da medicare all'ospedale. Nei guai sono finiti due giovani studenti, di 18 e 20 anni, considerati della "Verona bene", vista la provenienza da famiglie agiate. Uno, il più anziano, è veronese e abita in pieno centro, l'altro, di famiglia originaria dello Sri Lanka, in una zona residenziale di Borgo Trento. Determinante per il buon esito delle indagini è stata la testimonianza del marito della vittima e della figlia, una studentessa universitaria che, rientrando a casa dopo aver seguito le lezioni, aveva notato una Fiat 600 percorrere le strade cittadina in maniera anomala. Ad insospettirla era il fatto che l'auto partiva e si fermava in continuazione, quasi a testimoniare la volontà del conducente di studiare tutto quello che stava accadendo a quell’ora, in quella zona.

La ragazza, molto determinata, è riuscita ad indicare nei minimi particolari il modello della vettura e l’esatta targa del mezzo alla pattuglia dei carabinieri giunta sul posto. I militari dell’Arma, dopo gli accertamenti per risalire al proprietario del veicolo, hanno trovato la Fiat 600 parcheggiata nel centro storico di Verona. A quel punto hanno avuto la conferma che chi si era messo alla guida al momento della rapina non era nient’altro che il proprietario del veicolo, il 20enne veronese che, alla vista dei carabinieri, non ha potuto far altro che ammettere le proprie responsabilità. I carabinieri, dopo aver trovato anche i vestiti utilizzati per compiere la rapina, si sono messi alla ricerca dell’autore "materiale", descritto dalla signora in maniera dettagliata.

Ci hanno messo poco, circa due ore, i carabinieri, a rintracciarlo nei pressi della sua abitazione a Borgo Trento. Anche al 18enne non è rimasto che ammettere le proprie colpe e confessare il luogo dove aveva nascosto la borsa rapinata alla donna, nel frattempo medicata a Marzana. Secondo i carabinieri il movente sarebbe futile: "Si annoiavano, volevano fare qualcosa di diverso, quel giorno e si erano inventati questa follia" precisano dal Comando provinciale di Verona. Il bottino, circa 60 euro, era stato già diviso e speso in parte. I due sono stati portati davanti al giudice nella mattinata di giovedì per la direttissima. Sono accusati di rapina, ma data l'ammissione della colpa, sono stati concessi i termini a difesa. L'udienza si svolgerà nei prossimi giorni.

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