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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Via Cadidavid

Verona, giganteschi capannoni Ikea non hanno "giusto prezzo": trattative difficili sull'area Biasi

Il colosso svedese dell'arredamento avrebbe offerto “troppo poco” rispetto alle richieste. Tanto che rispunterebbe l’ipotesi di trasferire in zona Marangona, vicino al Quadrante Europa, l’insediamento da 36mila metri quadri

Ikea a Verona sud: sì, ma dove? È la domanda che balena in mente dopo la riunione tra il sindaco Flavio Tosi, l’assessore all’Urbanistica, Francesco Marchi, i tecnici comunali e Paolo Biasi, uno dei proprietari dell’area su cui dovrebbe sorgere una delle sedi commerciali della multinazionale svedese dell’arredamento. Il condizionale è d’obbligo dopo i numerosi annunci su Verona sud e Cadidavid: questo perché pare che sia in stallo la trattativa per la cessione dei terreni da parte della famiglia Biasi.

Ikea avrebbe offerto “troppo poco” rispetto alle richieste. Tanto che rispunterebbe l’ipotesi di trasferire in zona Marangona, vicino al Quadrante Europa, l’insediamento.

IL PROGETTO - Le idee scandinave riguardano due aperture: quella del tradizionale centro del mobile (show-room, ristoranti, caffetterie, spazio giochi bambini, magazzino) che prevede un’area da 36mila metri quadri e 80 milioni di euro di investimento, e un “Inter Ikea Centre”, un vero e proprio centro commerciale esteso su 60 mila quadri gestito dalla casa madre e che completerà l’offerta della zona. Sarebbe il terzo in Italia ad aprire, dopo quello di Villesse, in Friuli, e di Brescia, in Lombardia. La prima scelta degli svedesi era quella di stabilirsi nell’area ex Biasi, dove c’erano gli stabilimenti e le fonderie, appena sorpassato il sottopasso dell’autostrada, direzione Cadidavid. Per questo alla riunione convocata mesi fa a Palazzo Barbieri era presente anche rappresentante della Biasi Immobiliare. L’area totale di cui è a caccia Ikea ammonta alla bellezza di 300mila metri quadri (140mila, come già annunciato, di capannoni, e i rimanenti per i parcheggi).

MILLE POSTI DI LAVORO E CAPANNONI IKEA PER LA BUSINESS CITY DI VERONA SUD

Ma le difficoltà da affrontare non solo solo economiche. I Piani urbanistici c’entrano eccome poiché è prevista tutta l’opera “compensativa”: strade e collegamenti a città e autostrada oltre alle bonifiche dei terreni. Come spiega il Corriere Veneto,

«… proprio l'Area Biasi e l'Area Fondver sono già state inserite, con apposite schede descrittive, tra le «Aree degradate da riqualificare» che fanno parte della delibera di adeguamento del Piano degli Interventi: un adeguamento legato al nuovo Piano di Sviluppo del Sistema Commerciale varato dalla Regione Veneto.
In pratica: se la trattativa per la cessione di questi terreni andrà in porto, lo strumento per i nuovi insediamenti commerciali c'è; se invece l'intesa tra la famiglia Biasi e la multinazionale dovesse saltare, i terreni alla Marangona sarebbero lì, pronti e disponibili.»

CRITICITA' - Sul caso era intervenuto il Partito Democratico di Verona, per voce del capogruppo in Consiglio comunale, Michele Bertucco: "Avevamo avvertito Tosi e la sua giunta che l'area Biasi rappresentava una soluzione difficilmente praticabile a causa dei molti problemi di viabilità e per i rischi insisti nella bonifica del terreno. E che, in ogni caso, l'operazione avrebbe richiesto un iter molto lungo. Il risultato è che, ad una nuova verifica svolta proprio in queste ore, l'iter del procedimento Ikea in Comune non ha fatto nessun passo avanti, dal luglio 2012 ad oggi non è stata presentato nessun nuova richiesta o documento".

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