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Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Verona, "Forconi" in città: manifestante cerca di piombare nell'ufficio del sindaco Tosi

Fermato dalla Digos a Verona uno dei leader veneti del "Movimento 9 dicembre". Aveva cercato, senza riuscirvi, di 'scalare' il muro esterno del municipio, in piazza Bra, per introdursi dalla finestra nell'ufficio

E' stato fermato dalla polizia, sezione Digos, a Verona uno dei leader veneti del movimento dei forconi, Eugenio Rigodanzo. Aveva cercato, senza riuscirvi, di "scalare" il muro esterno del municipio, in piazza Bra, per introdursi dalla finestra nell'ufficio del sindaco Flavio Tosi. Bloccato dagli agenti, l'uomo ha dato in escadescenze ed è stato portato in questura, dove si trova in stato di fermo. Sarebbe stato l'unico attimo di tensione tra Forze dell'ordine e manifestanti, in quella che è diventata una protesta "a oltranza" contro "la casta dei politici", contro Equitalia e i "fannulloni" che siedono in parlamento.

Rigodanzo, già attivo nel movimento veneto dei Cobas del latte, si trovava con un'altra ventina di dimostranti davanti a Palazzo Barbieri, sede del Comune, per un sit in di protesta. Accortosi che la finestra dello studio di Tosi, al primo piano, era aperta, ha cercato di scalare il muro del palazzo, per raggiungerla. Dall'interno dell'ufficio, un collaboratore di Tosi si è accorto del tentativo ed ha chiuso l'imposta. Rigodanzo è stato così costretto a scendere, ed è stato preso in consegna dagli agenti della polizia. Altri dimostranti hanno fatto un timido tentativo di forzare l'ingresso della sede municipale, ma sono stati convinti dalle Forze dell'ordine a ripiegare.

Il gesto di Rigodanzo, che ha scavalcato la ringhiera sopra le scale dell'ingresso principale, è capitato proprio nel momento in cui Tosi era in riunione di Giunta con gli assessori e quindi non presente in ufficio. Altri attimi delicati si sono verificati quando il gruppo di manifestanti ha protestato vivacemente per la decisione delle Forze dell'ordine di trasferire il responsabile in questura. Il gruppetto di manifestanti si è spostato così davanti agli uffici di polizia, per attendere il rilascio di Rigodanzo.

Dopo essere stato trattenuto per accertamenti, una volta riportato alla calma l'uomo è stato rimesso in libertà. La sua posizione è ancora al vaglio della polizia, che valuterà se procedere d'ufficio nei confronti dell'uomo, anche se Tosi ha annunciato che non presenterà denuncia. Le ipotesi di reato potrebbero essere danneggiamento, violazione di domicilio e resistenza a pubblico ufficiale. In precedenza qualche attimo di tensione si era vissuto per la reazione del gruppetto di manifestanti dei forconi che attendevano il rilascio di Rigondanzo, i quali aveva insultato e minacciato i giornalisti e l'operatore di una tv locale in erano in attesa di notizie davanti alla sede della Questura.

LA REAZIONE DI TOSI - Il sindaco Tosi si è detto dispiaciuto dell'episodio: "Noi abbiamo sempre ricevuto e parlato con tutti - ha spiegato -. Ma una protesta legittima e sacrosanta come questa rischia solo di essere svalorizzata se trascende nella violenza. Spiace la modalità di questo episodio. Si pensi che giovedì ci era stata proposta l'adozione di un'ordinanza che impedisse l'accesso al centro dei manifestanti con i trattori, ma abbiamo risposto che secondo noi la manifestazione andava garantita, e quindi non c'era nessun problema che potessero arrivare in Piazza Bra per la protesta e il loro giusto dissenso. Danneggiare la cosa pubblica, che significa i denari dei cittadini - ha concluso - alla fine nuoce allo stesso spirito positivo della manifestazione. C'è una situazione disperata, ma questo non giustifica la violenza".

La protesta prosegue, tra il casello di Soave e le altre città del Veronese (principalmente Verona, Legnago, San Bonifacio), da 12 giorni. I manifestanti si sono raggruppati venerdì mattina davanti alla sede della Camera di Commercio in corso Porta Nuova. Alcuni esponenti sono stati poi ricevuti dal segretario generale Cesare Veneri, dove, analogamente a quanto accaduto durante le proteste davanti Equitalia della scorsa settimana, hanno spiegato le ragioni della protesta e hanno chiesto la "mano morbida" delle istituzioni su famiglie e imprese in crisi.

A ROMA - I manifestanti veronesi non avevano preso parte alla protesta di Roma, organizzata due giorni fa per evitare infiltrazioni di gruppi di estrema destra che "nulla hanno a che fare con la nostra volontà di giustizia". Nella Capitale, tuttavia, i "forconi" scaligeri giungeranno in tempo per l'Angelus di papa Francesco, domenica mattina. Sabato notte partiranno due pullman alla volta di Roma.

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