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Cronaca Buttapietra / Via Giuseppe Verdi

Duplice omicidio a Buttapietra, Manzo su Facebook: "Qualcuno dovrà pagare il conto". I carabinieri indagano sull'arma

Alcuni messaggi e vignette postati dal 54enne pochi giorni prima dell'omicidio sembrano quasi indicare ciò che sarà. Intanto gli inquirenti lavorano sulla provenienza dell'arma e sul movente del delitto

I Social Network spesso non sono solo un passatempo ma anche uno specchio che riflette lo stato d'animo di una persona. Proprio per questo motivo alcuni post di Filippo Manzo possono ora acquistare un significato molto più pesante. 
"L'aver superato è diverso dall'aver dimenticato. Nella vita tante cose si superano, ma nulla si dimentica", il link contentente questa frase è apparso sul profilo Facebook del 54enne alle 19.47 di giovedì 12 marzo, 36 ore prima che l'uomo uccidesse a colpi di pistola Martino e Pietro Mazza davanti alla sua abitazione, rei secondo lui di non aver onorato un debito. Certamente non una prova di premeditazione, ma una piccola spia che segnalava il disagio della persona: si tratta inoltre dell'ultimo di una serie di messaggi comparsi sulla bacheca del noto social network di un uomo con problemi finanziari causati dall'instabilità lavorativa, che con quei 6000 euro si sarebbero attenuati, almeno un po'. "Io faccio finta di niente... Ma vedo tutto e segno... E quando tirerò le somme... Qualcuno dovrà pagarmi il conto", "Quando tradisci la mia fiducia non fai più parte del mondo", "La falsità si paga, è solo questione di tempo", tutti post e vignette che ora possono far pensare ma che potrebbero anche non voler significare nulla. 
Manzo, dal 2013 in mobilità, ha lavorato per sei anni in un'azienda di Dolcè e prima per altri cinque in una di Isola della Scala con una parentesi di un anno come guardia giurata. La ricerca del movente porta quasi certamente alla questione economica e lavorativa, anche se si fatica ad attribuire a due vite il valore di seimila euro. Gli investigatori in ogni caso vorranno vederci chiaro e andare in fondo alla vicenda, visto che ci sono domande che ancora attendono una risposta. 
Una di queste riguarda proprio l'arma utilizzata per il delitto. Un'ipotesi più che concreta per le forze dell'ordine è che quella pistola sia stata acquistata sul mercato nero a Napoli durante uno dei viaggi di Manzo. Ma perché avrebbe dovuto comprare una pistola con la matricola abrasa al costo di 1500 euro quando era già in possesso di un'arma ricevuta quando faceva la guardia giurata? Poi, Martino Mazza era tornato in circolazione da poco e pare ormai certo che i due si conoscessero già in precedenza, nonostante non si vedessero da diverso tempo. Viene spontaneo chiedersi allora come mai la situazione sia improvvisamente precipitata nel giro di poche ore, con Mazza che si presenta a casa dello stesso Manzo. Perché? Per intimidirlo o sfidarlo? Ma soprattutto, la causa scatenante di tutto questo è veramente un debito di seimila euro vecchio di anni? 
Intanto i carabinieri di Torre del Greco indagano sulla provenienza della pistola, un'Astra Falcon 4000 che secondo gli inquirenti sarebbe stata acquistata dal 54enne in un suo recente viaggio. A differenza delle due vittime infatti, Manzo aveva mantenuto i rapporti con la sua terra d'origine e nell'area tra Ercolano e Torre del Greco ci sono diversi i pregiudicati che si occupano della ricettazione di armi sia per conto della camorra che per conto della criminalità comune.

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