rotate-mobile
Cronaca Villafranca di Verona / Via Roma

Verona, pedina e terrorizza la sua ex per anni: "Meglio se cambi nazione"

Più volte denunciato, più volte arrestato. Non si dava pace sulla fine della storia con la passata convivente. Nemmeno i divieti del giudice e le pene in carcere lo hanno fatto desistere. L'ha minacciata davanti ai carabinieri

Ossessionato da anni dall'idea che l'ex convivente l'avesse abbandonato. Non si dava pace e alla fine non dava pace nemmeno a lei. Lui, veronese finito nei guai con l'accusa di stalking, aveva continuato a pedinarla nonostante il divieto di avvicinamento alla donna ordinato dal giudice dopo la denuncia per lesioni. Ma i casi di cui è rimasta vittima la povera signora, con i figli, sono molteplici. Così ai pedinamenti sulla strada di casa si aggiungono quelli sul luogo di lavoro, telefonate ad ogni ora del giorno e della notte, centinaia di messaggi. Quando era scattata la denuncia era anche stato organizzato il trasferimento in una struttura protetta, lontana, si supponeva, dalla portata dell'opprimente stalker. Previsione quanto mai sbagliata: lui era arrivato ad arrampicarsi sulla grondaia e cercare un nuovo contatto scavalcando il balcone.

Così, dopo quell'episodio di due anni fa, il giudice lo aveva fatto incarcerare: troppe le "ricadute" ossessive che ne alimentavano la pericolosità. Ma nemmeno il carcere lo ha "ammorbidito". Uscito da Montorio aveva ricominciato la persecuzione. A marzo di quest'anno è stato necessario anche l'intervento dei carabinieri, per allontanarlo. Nulla da fare: la sera stessa si era ripresentato sotto casa per suonare ininterrottamente il campanello e lanciare sassi contro le finestre. Quando i militari lo sono venuti a prendere, allarmati dalla donna ormai in crisi di nervi, lui non ha trovato di meglio che minacciarla. "Io vado in carcere ma quando esco è meglio se cambi nazione", avrebbe detto alla malcapitata, guadagnandosi il suo secondo arresto. Martedì il veronese si è ripresentato davanti al giudice, dove ha patteggiato un anno e sei mesi. Ora si trova agli arresti domiciliari.

I suoi guai, tuttavia, come riporta il Corriere Veneto, non sono finiti: si dovrà ripresentare in tribunale per il processo legato ad un pestaggio aggravato dall'odio razziale. Secondo l'accusa aveva preso di mira, assieme al fratello, un giovane nigeriano, custode di un parcheggio a Villafranca. Prima insulti e minacce e poi arrivando anche alle mani.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Verona, pedina e terrorizza la sua ex per anni: "Meglio se cambi nazione"

VeronaSera è in caricamento