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Cronaca Brenzone / Via Castelletto

Verona, "Federica morta con violenza inaudita": colpi ripetuti alla testa. Ha il cranio fracassato

L'avvocato di famiglia riconosce il corpo della 43enne, ex pornostar in arte Ginevra Hollander. Occhi puntati sull'ex compagno, indagato per omicidio volontario. La difesa: "Mai stato un violento, solo bipolare"

A confermare per primo che quella era Federica è stato l’avvocato di famiglia. “A meno che non sia un sosia” avrebbe spiegato, appena uscito dalle camere dell’Istituto di Medicina legale di Padova. Servono ora i referti dell’autopsia, gli esami delle arcate dentali e se necessario l’esame del Dna. Ma i dubbi ormai sono pochissimi e il corpo in stato di avanzata decomposizione ripescato martedì nelle acque del Garda, a Brenzone, sembra essere quello della 43enne che nell’arte del cinema hard si faceva chiamare Ginevra Hollander, padovana di nascita e residente per brevi periodi a Vicenza e nel Veronese, in Valpolicella. L’avvocato Paolo Mele ha anche riferito che la morte della povera donna sarebbe stata violenta. Aveva il cranio fracassato da colpi ripetuti e scagliati con forza, Inoltre per il riconoscimento sarebbe decisivo anche un dettaglio non trascurabile. A Federica Giacomini mancava l’ultima falange dell’anulare sulla mano destra. E su quel cadavere il riscontro è stato positivo.

IL CORPO IN UN SACCO DENTRO UNA CASSA DI PLASTICA: LA TRAGEDIA DI FEDERICA

La famiglia della vittima, residente a Vigonza, è stata già avvisata e resta chiusa nel silenzio e nella rabbia di non voler concedere nulla della propria privacy. “Avranno una tomba su cui piangere, almeno. Conosco il viso di Federica fin da quando era bambina e ho continuato a vederla anche nell’ultimo periodo, il più infelice della sua vita. Ed è quello che ho visto sul tavolo del medico” ha ammesso l’avvocato. Come spiega L’Arena,

«Devo stare loro vicino, sono rimasti soli a sopportare questo dolore enorme. Adesso per Federica non si può che pregare. Mossoni è il suo assassino. Non v'è dubbio che sia stato lui a ucciderla e a lanciarla nel lago», dice senza esitazioni, nonostante la gravità delle affermazioni, «Federica è stata una donna sfortunata». Sfilano tra le mani dell'avvocato le immagini di Federica bambina vestita da fatina a Carnevale, di lei adolescente vicino all'albero di Natale nella casa di famiglia, di lei magra, eccessivamente magra con in braccio un neonato. E poi primi piani di una ragazza qualsiasi, molto diversa dalle immagini di lavoro che ritraggono una bella donna, provocante e morbida di curve.

L'EX - Il nome di Franco Mossoni, 55enne di origine bresciana, era subito emerso sulla bocca degli investigatori. Tanto che a pochi giorni dalla denuncia di scomparsa, avvenuta a gennaio, lo erano andati a cercare. E lo hanno trovato: rinchiuso in un ospedale psichiatrico di Reggio Emilia dopo aver tentato l’assalto in un ospedale di Vicenza travestito da Rambo. Il suo passato racconta di una condanna per omicidio di un presunto rivale in amore. Aveva 22 anni quando aveva conosciuto il carcere. Ora è indagato per l’omicidio volontario della sua ex compagna. Secondo l’accusa avrebbe ucciso e gettato il corpo di Federica nelle acque del lago di Garda facendosi aiutare di un ignaro residente che gli aveva noleggiato una barca. Un altro veronese di Brenzone ha raccontato che Mossoni era giunto in paese dichiarando di essere un biologo in procinto di eseguire alcuni esperimenti in acqua. Aveva chiesto chi poteva affidargli un’imbarcazione per trasportare la pesante strumentazione che gli serviva. Ma gli investigatori sospettano che dentro quella cassa ci fosse il corpo della pornostar 43enne.

"VIOLENTO E DISTURBATO", L'EX DI FEDERICA SI ERA FINTO BIOLOGO SUL GARDA

LA DIFESA - Rigetta l’impianto accusatorio invece l’avvocato Gerardo Milani che assiste il 55enne e che lo segue da almeno 12 anni. Non concorda sulla ricostruzione dell’uomo “violento”, pur confermando i disturbi da personalità bipolare. Secondo il difensore Federica gli voleva bene e non era intimorita da lui, contrariamente a quanto affermano diversi testimoni. Se la donna voleva liberarsi di lui, avrebbe commentato, sarebbe bastata una denuncia. Che visti i precedenti che aveva si sarebbe trasformata in misura restrittiva. Aspetta quindi di sentire Mossoni. E avere i referti del medico legale. Se la caduta fosse stata accidentale per lui si ventilerebbe l’ipotesi di “occultamento di cadavere”. Un gesto che secondo il legale sarebbe stato dettato dal fatto che aveva paura di tornare dietro le sbarre. Altra storia, ovviamente, se Federica riporta segni di coltellate, arma da fuoco o oggetti contundenti. 

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