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Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Giacino, l'ex vicesindaco condannato a cinque anni. "Abusava del suo potere, è reato"

Le parole dell'imprenditore Alessandro Leardini corrispondevano a vero, l'ex assessore è colpevole di "concussione per induzione". La moglie si è prestata a fungere da collettore delle tangenti, verrà reclusa anche lei

Il giudice Giuliana Franciosi, come si legge sulle pagine de L’Arena, ha condannato l’ex vicesindaco Vito Giacino a 5 anni di carcere. Le parole di Alessandro Leardini corrispondono al vero: era l’ex assessore a promuovere il reato di “concussione per induzione” allo scopo di ottenere viaggi, denaro o quote in cambio di volumi e aree edificabili. L’imprenditore ha affermato di aver assegnato per anni versamenti in contante a Giacino in cambio di “influenze”. Questa “urbanistica contrattata” prevedeva l’assegnazione, in concordanza con il privato, di aree che non erano edificabili, da inserire in progetti del Comune o da attualizzare con una modifica in cambio di una dazione di denaro in favore del politico. Implicata anche la moglie di Giacino, Alessandra Lodi, che ha fatto da “collettore di tangenti” dal valore di 600mila euro. Secondo il gup, la natura volontaria e consapevole del reato non lascia scampo a Giacino che si è deliberatamente arricchito abusando di una posizione di potere ottenuta grazie alla fiducia della cittadinanza veronese. La Lodi verrà reclusa a 4 anni per aver dato piena e incondizionata adesione al marito.

Dalle parole di Leardini si deduce come Giacino fosse l’ideatore e artefice degli appuntamenti, prossimamente si apriranno indagini approfondite sulle informazioni relative alle aree Peep e alla vicenda Passalacqua.
Il rapporto tra Giacino e Leardini è nato nel 2007 e la concessione di denaro avveniva sia in contanti sia in fatture per l’avvocato Lodi. Leardini aveva già un suo studio legale, quello della Lodi era chiaramente una copertura. Per quanto riguarda l’area Peep l’ex vicesindaco era in grado di modificare il pensiero dell’amministrazione e di indirizzarlo verso gli obiettivi di Leardini. Durante una passeggiata Giacino propone a Leardini di “pagargli” ben 200mila euro in caso riuscisse a convincere l’amministrazione per l’esproprio delle aree Peep. Questo non avvenne ma l'incontro fu l’inizio di una lunga collaborazione in cui le fatture passavano per le mani della Lodi.

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