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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Avesa / Piazza Plebiscito

Emergenza profughi a Costagrande: diminuiti gli arrivi, ma gli ospiti sono tanti

Il vertice sull'immigrazione a Venezia ha imposto una riduzione dei rifugiati ospitati alla Tenuta Costagrande, dove dovrebbero arrivare delle case mobili per affrontare l'inverno

Non è facile gestire l'ospitalità dei richiedenti asilo e lo sa bene la cooperativa Spazio Aperto che si occupa della gestione dei quasi 500 profughi alloggiati alla Tenuta Costagrande, nei pressi di Avesa. Il vertice sull'immigrazione che si è tenuto giovedì 3 settembre nella sede della Prefettura a Venezia ha decretato che il numero di rifugiati all'ex collegio universitario venga ridotto, per una migliore e più facile gestione dell'ospitalità. Intanto, come richiesto dalla Prefettura veronese, dovrebbero essere in arrivo delle case mobili per l'inverno, in sostituzione delle tende in cui ora alloggiano i rifugiati.

Della questione ne parla Nadia Gobbo della Spazio Aperto in un'intervista sul quotidiano L'Arena: "Non so se sia stato fissato un tetto per Costagrande, so solo che nell'ultima settimana gli arrivi sono diminuiti. Speriamo che si trovino anche altre strutture". Alla domanda se sia difficile gestire un numero così alto di profughi, la Gobbo risponde: "In realtà forse è stato peggio il momento iniziale. Tante critiche, le attenzioni della stampa, il loro difficile ambientamento, la manifestazione di fine luglio. Ma adesso è diverso. Si sono ambientati, hanno capito dove sono, hanno capito quali sono i loro diritti e che noi li stiamo seguendo, Hanno capito come funziona Costagrande. Le fatiche e le difficoltà quotidiane sono tante, ma la tensione è diminuita. Nonostante i numeri, siamo più sereni. Si sono creati dei gruppi, hanno cominciato la scuola. C'è la scuola, ci sono i corsi di alfabetizzazione. C'è la messa il sabato e da questa settimana anche quella del giovedì, celebrata da un pastore ghanese per i suoi connazionali. E poi sta succedendo una cosa che ci ha fatto enormemente piacere...Tantissimi veronesi ci hanno chiesto di dare una mano. E così abbiamo fondato un'associazione a parte, proprio per coordinare i volontari. Si chiama «Terra Aperta», la presidente è Ginevra Nicolis, una nostra operatrice. La gente si è tranquillizzata. Grazie alla navetta giornaliera non c'è più quasi nessuno che fa l'autostop. Non facevano nulla di male, ma la gente si spaventava e l'abbiamo spiegato ai ragazzi. Non ci sono stati problemi: gli ospiti di Costagrande sono ragazzi normali con una storia drammatica alle spalle".

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