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Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Verona, emergenza profughi: in città continuano gli arrivi. Corsa contro il tempo: hotel già disponibili

In tutto sono quasi 350 i migranti previsti in terra scaligera. 47 dovrebbero essere accolti nelle prossime ore e altri dieci più avanti. Incontro tra prefetto e sindaco Tosi. Tanti i problemi: si avvicina la stagione fredda

A poche ore dall’appello pubblico del prefetto di Verona i primi albergatori si sono fatti avari. Offriranno ospitalità ai profughi arrivati nel Veronese e sbarcati nelle scorse ore sulle coste del Sud Italia. Hotel, case di accoglienza e strutture di solidarietà si aggiungeranno alle tre in cui già trovano spazio 296 migranti scappati dal proprio Paese d’origine. Altri 96 sono arrivati nelle scorse ore. Portati in questura per le identificazioni e avviare la procedura per il riconoscimento dello status di rifugiati, sono stati trasferiti in un albergo di Giazza. La polizia scaligera nel frattempo è stata anche in grado di fermare cinque presunti scafisti con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Le operazioni di rito si sono fatte più stringenti, per evitare che una volta arrivati in Veneto, alcuni stranieri possano rifocillarsi per poi “fuggire” in altri Paesi. Obbligatorio il “fotosegnalamento”. Saranno istituite speciali commissioni per valutare i presupposti di “rifugiati”. Lo spiega il questore, Danilo Gagliardi, sul Corriere Veneto:

«I problemi ci sono. Ma riusciamo ad affrontarli. Martedì per gestire tutte quelle persone ho dovuto chiedere un rinforzo dal reparto mobile. Non perché siano pericolosi, anzi. Sono attività complesse, sono comunque 94 persone da gestire, da tenere per ore in spazi che non sono idonei. E stamattina (ieri per chi legge)abbiamo dovuto approntare una pulizia straordinaria. Quindi ci sono anche dei costi extra. Fortunatamente il personale ha svolto un ottimo lavoro, senza tirarsi indietro. Certo che se quest’emergenza si prolungasse, e che accadrà è sotto gli occhi di tutti, sarà un problema»

EMERGENZA - Alla notizia di nuovi arrivi non sono mancar certo le polemiche. Come quella del presidente del Veneto, Luca Zaia, che si è lamentato dei futuri programmi del governo per far fronte all’emergenza. Si è infatti diffusa la notizia che le prefetture sarebbero pronte a requisire immobili pubblici per ricavarne centri di accoglienza. Anche il sindaco di Verona, Flavio Tosi, ha ribadito che i margini di accoglienza sono “terminati” e che la situazione si è fatta “insostenibile”. Dovrà fare i conti con la richiesta del prefetto Perla Stancari che ha convocato un tavolo con l’assessore all’Edilizia monumentale e vicesindaco, Stefano Casali e la collega dei Servizi sociali, Anna Leso. Previsto un incontro faccia-a-faccia anche con Tosi. Si cerca insomma quella “condivisione” con le istituzioni presenti sul territorio e per cui il sindaco ha già espresso apprezzamenti.

Con ogni probabilità verrà vagliata la disponibilità di nuove strutture in città. Nel mirino, come spiegano i quotidiani locali, potrebbero entrare le ex scuole “Bon Brenzoni” di via XX Settembre. Ma la città deve affrontare altre difficoltà. Il lavoro del prefetto è tutt’altro che semplice. I membri di Federalberghi spiegano che non tutte le strutture sono adatte a fornire rifugio. Servono cucine e zone vivibili, perché non è possibile costringere i migranti a restare chiusi in camera. dal primo ottobre si potrebbero trovare altre soluzioni ma fino a quella data nulla è certo. In più si sta avvicinando la stagione fredda e a Verona bisogna monitorare anche la situazione dei senzatetto.

ALTRI ARRIVI - Dalle indiscrezioni trapelate, sembra comunque che ai 96 migranti di martedì facciano seguito altri 57 arrivi: 47 nella sola giornata di giovedì, in pullman da Reggio Calabria, altri 10 nei prossimi giorni.

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