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Cronaca Zevio / Via Ronchesana

"Da due giorni non rispondeva nessuno al telefono". Il dramma di Zevio scuote il paese

C'è incredulità tra i conoscenti di Vittorio Albiero e Giancarla Bonente, nessuno si aspettava questo folle gesto. "Albiero era una persona equilibrata, precisa, attaccata al lavoro" dice la titolare di una pompa di benzina

"Forse il convincimento che la moglie peggiorasse ha spinto mio zio all'atto estremo. Mi sentirei di escludere altre motivazioni. Certo non avevano preoccupazioni economiche", queste sono le parole di Giovanna Seno, nipote di Vittorio Albiero, 79 anni, che nei giorni scorsi ha prima ucciso la moglie, poi il loro cane e infine si è tolto la vita. 

Zevio è sotto shock dopo la tragedia venuta alla luce nella giornata di ieri e che gli inquirenti stanno ancora ricostruendo nei tempi e nei modi. Intanto in paese la notizia corre e chi conosceva la coppia non sa darsi una spiegazione del folle gesto. 

"Lui veniva abitualmente a fare benzina, - dichiara alla stampa locale la proprietaria di un distributore Tamoil dove la coppia di anziani spesso si recava - lei invece a lavare la macchina. Niente lasciava immaginare cosa sarebbe successo. Albiero era una persona equilibrata, precisa, attaccata al lavoro: vendeva serramenti in Pvc, porte blindate, noleggiava piattaforme aeree. Ho saputo della tragedia da un cugino di Vittorio, titolare di una cartiera qui vicina. Piangeva sconvolto".

Molino dei Sassi è una piccola località che fa parte di Santa Maria di Zevio. Nella frazione si conoscono un po' tutti e la famiglia Albiero non faceva eccezione. Incredula del folle gesto l'edicolante Margherita Andreoli, che esprime tutto il proprio stupore ad un giornale locale: "Con la moglie, Albiero veniva tutti i giorni a prendersi il giornale. Erano belle persone. Proprio non mi capacito di fronte a un gesto così disperato".

Anche il sindaco Diego Ruzza ha voluto commentare la vicenda: "È una tragedia che lascia senza parole. Non conosco la famiglia ma la vicenda sta scuotendo tutta la comunità. Questi gesti che non ti aspetti lasciano esterrefatti, specie quando ti capitano vicino. Mi stringo ai famigliari e rispetto il loro dolore, con la speranza che anche la comunità faccia altrettanto".

Chi di certo conosceva bene Vittorio e la moglie Giancarla Bonente, è la vicina di casa Ernesta: "Da due giorni provavo a telefonare perchè volevo passare a salutare Giancarla - ha detto ai giornalisti - ma non mi rispondeva nessuno. Eppure le luci erano accese di sera, quindi sapevo che erano in casa. Ho immaginato che non volessero ricevere visite. Non volevo piombare in casa loro all´improvviso. Da quest´inverno Giancarla non era più lei, si era ammalata, ma non so che cosa avesse, ma non era più lei. Si muoveva più adagio, si vedeva che stava male e mi sembrava anche che fosse in peggioramento. Non vedevo miglioramenti, per questo quando in questi due giorni non mi hanno risposto ho pensato che stesse male e che per questo non volessero parlare con nessuno"

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