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Cronaca Bussolengo / Via Roma

Verona, 19enne pestato fuori dal locale: "Insultato e preso a calci in testa perchè sono gay"

Un episodo di omofobia dopo un concerto a Bussolengo. Andrea Morando, batterista dei "Traccia24", è stato offeso e spintonato. Per i colpi ricevuti quando era a terra è svenuto ed è stato portato in ospedale

Insultato e preso a calci perché omosessuale. È l’agghiacciante testimonianza di Andrea Morando, 19enne batterista di un gruppo rock veronese. L’ennesima violenza si è consumata dopo un concerto in un locale di Bussolengo con la sua band, i “Traccia 24”. Quando il ragazzo è uscito, al termine dell’esibizione, un gruppetto di giovani ha cominciato a provocarlo. Risatine, sberleffi. Poi le offese. La sua reazione, sopra le righe, è bastata a scatenare quella dei suoi aggressori. Finito a terra dopo uno spintone, il 19enne ha subito calci alla testa. Il fatto è accaduto la notte tra venerdì e sabato sera, verso l’1.

“Al di fuori del locale a Bussolengo dove ci siamo esibiti - hanno spiegato i membri della band, denunciando l’aggressione su Facebook - un gruppo di circa 10 ragazzi ha cominciato a provocare il nostro batterista con frasi volte ad attaccare il suo orientamento sessuale. Dopo vari insulti da entrambe le parti, uno di loro lo ha fatto cadere per terra e un altro gli ha calciato ripetutamente la testa con forza facendolo svenire. Prima dell'arrivo dell'ambulanza e dei carabinieri sono tutti magicamente spariti, anche i due che hanno detto "noi abbiamo le palle, e restiamo qui”.

Andrea alla fine sta bene. Medicato dai sanitari di VeronaEmergenza e portato al Pronto soccorso di Bussolengo, gli è stato diagnosticato un colpo di frusta da cui guarirà in 15 giorni. Ad indagare sulla violenta lite sono ora i carabinieri della stazione locale, che stanno visionando i filmati di videosorveglianza della zona per cercare di individuare i responsabili. Se il video si rivelasse adeguato potrebbero venire denunciati fra poche ore. La giovane vittima del pestaggio ha dichiarato di non averli mai visti prima. Alcune ore dopo l’aggressione sono stati i membri della band ad avanzare un appello, sulla fanpage del social network:  “Non si può continuare così, le cose vanno cambiate. Va eliminato questo tumore dell'umanità, gli omofobi non sono persone ma animali che quando si ritrovano in branco cercano di distruggere (moralmente o fisicamente) l'oggetto delle loro ansie: il gay (o il bisex, la lesbica, il trans). Andrea non si è fatto abbattere, avete solo alimentato la sua volontà di combattere queste ingiustizie, ed ora è più determinato che mai”.

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