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Cronaca Parona

Verona, crolla il tetto della chiesetta a Parona: attendeva una ristrutturazione dal 2009

L'edificio intitolato a Santa Cristina da Bolsena (XI secolo) compariva nella lista della Regione per i fondi stanziabili per gli edifici di culto. Con 268mila euro doveva essere rifatta la copertura, pavimenti e gli intonaci

Dopo aver atteso a lungo l’inizio dei lavori, inutilmente, è crollato. Si tratta del tetto della chiesa di Santa Cristina da Bolsena, che da annoi aspettava un rinnovamento. L’edificio era anche stato inserito tra quelli bisognosi di attenzioni da parte della Regione Veneto. Il suo nome compariva nella lista del 2009 per la “Disciplina del fondo per gli edifici di culto”. Il preventivo di spesa, circa 268mila euro, sarebbe servito al consolidamenti del tetto, appunto, alla ristrutturazione dei pavimenti e del sagrato, a nuovi intonaci. I lavori, inutile dirlo, non sanno mai iniziati. E così a Parona è venuta giù la copertura. Ora la chiesa di Santa Cristina, risalente all’XI secolo, è stata transennata per il pericolo di altri crolli. Come spiega l’Arena, le macerie invadono la navata ed è a rischio concreto la stabilità. A portare alla luce l’abbandono di uno delle quatte chiesette in zona, tutte sotto al controllo dell’abbazia di San Zeno, è stato un residente, Giovanni Lucchi, che sulle pagine del quotidiano locale racconta che

“E' una chiesa ancora consacrata e sono tuttora vivi i ricordi di quando alla mattina si teneva con regolarità la funzione religiosa e il rosario nel mese di maggio. In seguito, l'edificio fu aperto in particolari occasioni come durante i giorni di festa per Santa Cristina. Nel 2005, nella chiesa si ritrovava una comunità romena che officiava la Santa Messa con rito greco-cattolico in lingua greco-bizantina ogni domenica alle 11”

Inizialmente sotto la tutela dell’antica pieve di San Pietro Arbizzano, la chiesetta era stata affidata al monastero di San Zeno con disposizione di papa Urbano III. E’ composta da un’unica navata. Dentro è presente un’altare che fino al 1720 custodiva un affresco probabilmente riferibile ad Antonio Giarola. Anche due statue presenti: una di San Rocco, nell’abside e una di Santa Cristina sull’ingresso. L’antico cimitero era situato dove ora trova spazio il sagrato.

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