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Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Verona, la svolta di Tosi sulle coppie di fatto? "Non è sufficiente. Ora abolite le mozioni omofobe"

Il Circolo Pink di Verona: "Meglio un cambio di passo culturale, politico e sociale che l'approvazione di un registro in Comune visto che a noi non cambia nulla". Poi l'accusa: "Che poltrona vuole occupare il sindaco?"

La decisione della Giunta di rilasciare un attestato per il riconoscimento dellefamiglie anagrafiche unite da vincolo affettivo (e da una convivenza stabile e duratura)”, ha già acceso le polemiche. Infatti, non si è fatta attendere la reazione del Circolo Pink che si batte per il riconoscimento dei diritti di tutta la comunità Lgbt (Lesbiche, gay, bisex e transgender). Gli attivisti veronesi accusano Tosi di aver fatto un passo verso le coppie di fatto non per saldare la frattura tra realtà giuridica e i mutati bisogni dei cittadini, ma per “occupare qualche poltrona”.

La decisione della Giunta sembra porsi in netta controtendenza rispetto alle politiche comunali adottate fino ad ora, segnalano gli attivisti. “E allora le mozioni omofobe del 1995 vanno tolte e al loro posto riconosciute tutte le raccomandazioni in fatto di pari opportunità e diritti emanate dal Parlamento Europeo. Un controsenso tutto veronese dato che su una delle mozioni del 1995 (la n.336) si diceva: "l'amministrazione comunale si impegna a non deliberare provvedimenti che tendano a parificare i diritti elle coppie omosessuali a quelli delle famiglie 'naturali' costituite da un uomo e una donna", rilanciano dal Circolo Pink. “Flavio Tosi oggi propone il registro per le coppie di fatto, ma ricordiamo che nel luglio del 2013 ha votato contro l'abrogazione delle mozioni del 1995, proposta dal centrosinistra veronese”. La comunità omosessuale e transessuale fa sapere che “più che l'approvazione di un registro per le coppie di fatto, forse sarebbe meglio un deciso cambio di passo culturale, politico e sociale”. Senza dubbio, la decisione della Giunta continuerà a far discutere nelle prossime settimane.

"MOSSA POLITICA" - Alle posizioni del Circolo Pink si avvicinano quelle dell'Arcigay di Verona. "Per quanto anacronistico, l'azione sembra all'avanguardia da parte di un'amministrazione che ha più volte approvato mozioni oscurantistiche e medioevali senza pari in Italia e in Europa": Così commenta Alex Cremonesi, presidente dell'Arcigay scaligero. "Dalle informazioni che abbiamo appare probabile che non ci sarà nessun registro delle unioni civili o delle coppie di fatto, pari a quelli presenti in ben 160 comuni italiani. Questi registri vennero istituiti per la prima volta nel lontano 1993 con il comune di Empoli quale amministrazione apripista, mentre proprio la settimana scorsa il sindaco Marino ha dotato la capitale di questo registro". Cremonesi sottolinea la differenza: il diretto rilascio dell'attestazione di famiglia è già nei poteri del sindaco senza che sia necessario passare per una delibera del consiglio comunale. Tuttavia, una deliberazione comunale, ancorché superflua, avrebbe un chiaro significato politico".

"Questo piccolo ma significativo segnale sembra suggerirci l'intenzione di Flavio Tosi di porsi come leader di una nuova destra liberale, come quella europea e anglosassone in particolar modo, che si distingue nettamente dalla ideologia dei suoi compagni di partito Zaia e Salvini, disperatamente ancorati alla destra estrema, forte solo di becero populismo funzionale alla campagna elettorale. Vedremo se il sindaco avrà la capacità di mantenere la sua posizione contro la prevedibile resistenza di quella componente oscurantista referente alla sua stessa area. Se questo non succedesse, sarebbe un forte segno di debolezza della sua leadership e un autogol clamoroso".

Conclude Cremonesi: "La strada dell'uguaglianza dei diritti per tutti i cittadini è ancora lunga e coinvolge le istituzioni a vari livelli, ma per questo primo timido passo, significativo più politicamente che per la sua audacia, posso solo dire al sindaco: chapeau".

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