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Cronaca Centro storico / Via Abramo Massalongo, 2

Verona, Conservatorio al buio: tocca ai commecianti fare colletta e pagare le bollette

Il direttore Ward-Perkins: "Il problema attuale, che riguarda l’erogazione della sola elettricità a Casa Boggian, potrebbe presto estendersi e coinvolgere anche tutte le utenze della sede centrale"

Arrivano nuovi fondi per il Conservatorio di Verona. Peccato siano quelli di una colletta e risolvano solo in parte i problemi finanziari che in estate erano scoppiati, facendo staccare letteralmente la spina ai contatori di Casa Boggian, succursale dell'istituzione musicale scaligera. Martedì alle 16, nel chiostro della sede centrale del Conservatorio, in cia Massalongo 2, si è svolta una breve cerimonia durante la quale alcuni cittadini veronesi hanno consegnato al presidente Renzo Giacchieri, e al direttore Hugh Ward-Perkins una somma in denaro. Un'ottantina di negozianti, 20 euro a testa, per arrivare a 1600 euro totali. Piccolo aiuto, ma è già qualcosa.

I soldi sono quindi destinati ad alleviare le difficoltà finanziarie del Conservatorio che dall'1 luglio 2013 si trova nella poco invidiabile posizione di dover provvedere autonomamente alle spese di energia elettrica a Casa Boggian, dopo la decisione della Provincia di Verona di interrompere la fornitura dell’elettricità. Le successive trattative tra Conservatorio, Provincia e Comune non hanno finora sortito alcuna soluzione del problema. Il denaro consegnato è il frutto di una colletta denominata “Riaccendiamo la musica a Verona” organizzata spontaneamente da alcuni commercianti del centro storico indignati da una situazione ritenuta non solo indecorosa, poiché colpisce un’istituzione storica, ma addirittura incomprensibile "se si considera che il Conservatorio forma giovani musicisti in una città consacrata alla musica".

NESSUNO PAGA LA BOLLETTA, IL CONSERVATORIO DI VERONA RESTA AL BUIO

“Trovo davvero sorprendente che una cosa simile possa accadere, soprattutto in un anno in cui si festeggia il centenario dell’Arena”, è il commento di uno dei commercianti coinvolti. “Se nel futuro volessimo festeggiare anche i 150 o 200 anni dell’Arena, mi pare evidente che dovremo mettere i giovani nelle condizioni di studiare”, ha aggiunto un altro. Attualmente il contratto di fornitura dell’energia elettrica della sede di Casa Boggian è intestato al direttore e il pagamento della bolletta è temporaneamente assicurato grazie alla sensibilità di una ditta privata (Global Power Service spa) e, appunto, di alcuni privati cittadini.

"In futuro - precisa Ward-Perkins - il problema attuale, che riguarda l’erogazione della sola elettricità a Casa Boggian, potrebbe presto estendersi e coinvolgere anche tutte le utenze della sede centrale". Per questo, ringraziando i donatori della loro attenzione auspica che oltre ai privati, anche le istituzioni pubbliche possano concorrere a trovare una rapida e concreta soluzione a un problema che mina il cuore stesso del Conservatorio, mettendo a repentaglio il suo funzionamento.

LA LUCE TORNA AL CONSERVATORIO: "MA DA GENNAIO VI ARRANGIATE"

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