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Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Verona, Ligabue incanta 12mila fan in Arena con l'orchestra

Primo di sei concerti (dal 16 al 23 settembre) che precedono l'uscita del suo ultimo album, dal titolo ancora top secret che uscirà il 26 novembre. Sul palco 64 elementi direti dal Maestro Sabiu

Il suo è uno degli eventi italiani più attesi. La cornice è quella eccellente dell'Arena, fresca delle celebrazioni per il Centenario lirico. E lunedì sera anche Luciano Ligabue è tornato a dire la sua con il primo di sei concerti (dal 16 al 23 settembre) che precedono l'uscita del suo ultimo album, dal titolo ancora top secret, uscirà il 26 novembre, e di cui lunedì, a chiusura del concerto, ha interpretato il singolo, già un successo in radio, "Il sale della terra". Il titolo del brano è tratto da un frase dei Vangeli di Matteo proiettata, insieme ad altre, alle spalle del palco prima di interpretare la nuova hit e che la dice lunga su come l'artista di Correggio vede il mondo e la società oggi. E non è un caso che le altre frasi scelta dal cantante siano di Jean Giraudoux, Henri Kissinger, Edmond Burke, Jim Hendrix e Indro Montanelli. Tutte per dire una cosa semplice: è la smania di potere a distruggere il mondo. Contro questa crisi che il cantante definisce "drammatica", ha opposto la sua musica, incantando circa 12mila fan accorsi da tutti Italia per sentirlo.

LO SHOW - Accompagnato dai 64 musicisti della Simphony Orchestra diretta da Marco Sabiu e dalla sua storica band, Ligabue, capelli corti sale e pepe, jeans, maglietta e giacca, ha cominciato in perfetto orario e sotto una leggera pioggia: ''Ciao a tutti, grazie per essere qui'', quasi coperto dal boato che l'ha accolto. Poi ha intonato, a cappella per le prime strofe, "Il giorno di dolore che uno ha". Via via sono seguiti altri 24 brani, di cui 9 di "Arrivederci Mostro": da "Il peso della valigia" ad "Atto di fede2 e tante altre: tutte riarrangiate per orchestra, una prima volta in assoluto. E tutte dal perfetto sound: aggressivo e tenero allo stesso tempo. Tra gli evergreen, non poteva mancare l'inossidabile "Una vita da mediano", ritratto sublime di un insostituibile uomo-ombra. Oppure "Buonanotte all'Italia" che Ligabue ha presentato spiegando al pubblico: "è difficile parlare di questo dicendo cose nuove. Ma questo è il sentimento che provo".

Tra le foto che hanno accompagnato la canzone i ritratti dell'Italia che Ligabue ama. E tra queste, ne sono comparse di nuove: quelle di Margherita Hack, Lucio Dalla, Little Tony, Vincenzo Cerami, Pietro Mennea, Stefano Borgonovo, Enzo Jannacci. L'Italia che non c'è più. Poi due bis: canzoni anche queste di "Arrivederci Mostro". Del resto per Ligabue - come ha spiegato lui stesso - il primo concerto è una sorta di addio all'ultimo cd che è uscito tre anni fa. Una maniera di traghettare se stesso e la sua musica verso il nuovo lavoro e il nuovo tour. E a chiudere non poteva che essere appunto "Il sale della terra", ghiotto anticipo di un successo che sembra annunciato: due milioni di visualizzazioni in una settimana sola su YouTube. Ma i testi delle canzoni si conoscono già: sono contenuti nel libro 'La vita non è in rima (per quello che ne so) edito da Laterza. Una lunga confessione su chi è Ligabue: la musica, trascinante, è quella sentita lunedì sera all'Arena di Verona.

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