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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Lungadige Antonio Galtarossa

Verona, centrale di Lonigo, dalla Regione 2 milioni di euro per il progetto di ampliamento

Il contributo servirà ad arginare le problematiche di inquinamento da sostanze perfluoro-alchiliche (Pfas) in alcune aree delle province di Vicenza, Padova, Verona e Rovigo. Soddisfazione da Acque Veronese

“E’ stato premiato il nostro impegno, che è andato oltre le richieste di provvedimenti immediati già indicati dagli enti sanitari. Acque Veronesi aveva presentato infatti già alcuni mesi fa alla Regione Veneto un progetto per l’ampliamento ed il potenziamento dell’impianto di trattamento dell’acqua proveniente dai pozzi di Almisano di Lonigo”. Così, Massimo Mariotti, presidente della società consortile che gestisce il servizio idrico in 74 comuni della provincia veronese, commenta lo stanziamento di 2 milioni di euro da parte della giunta regionale. Il contributo servirà ad arginare le problematiche di inquinamento da sostanze perfluoro – alchiliche (Pfas) in alcune aree delle province di Vicenza, Padova, Verona e Rovigo.

Le criticità, comunicate a giugno del 2013 dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dal Ministero della Salute, erano state subito affrontate da Acque Veronesi che aveva effettuato interventi mirati ad una significativa riduzione dei Pfas nell’acqua, ottenendo significativi risultati. Ciò era avvenuto grazie all’attivazione di filtri a carboni attivi, la chiusura dei punti di erogazione più a rischio ed un monitoraggio continuo dell’acqua erogata. Oltre alle attività gestionali, la società si è anche attivata immediatamente per la progettazione del potenziamento dell’impianto di potabilizzazione. In coordinamento con le istituzioni coinvolte, aveva quindi provveduto ad informare tempestivamente i cittadini tramite i media locali e le amministrazioni interessate. I valori delle sostanze perfluoroalchiliche non hanno in questi mesi subito sostanziali mutamenti, continuando così a essere conformi alle indicazioni di cautela.

Il progetto di adeguamento della centrale di Lonigo era stato presentato agli assessorati competenti già a novembre del 2013 da Acque Veronesi, coinvolgendo alcuni gestori, che insieme alla consortile scaligera fanno parte del consorzio regionale idrico Viveracqua: Acque del Chiampo, CVS, AVS e Acque Vicentine. In attesa che il Ministero della Salute intervenga sul vuoto normativo in materia, fissando i valori limite dei pfas a livello nazionale, l’intervento porterà benefici a circa 133 mila abitanti, residenti nelle province di Verona, Padova, Vicenza e Rovigo. L’opera consisterà nella realizzazione di un potenziamento del sistema di trattamento a carboni attivi, mediante l’installazione di 6 nuovi filtri che, aggiunti ai 4 già esistenti, depureranno una portata di 500 litri al secondo. Questa fase entrerà in funzione entro la fine del 2014. Sarà inoltre realizzato un nuovo serbatoio, con capacità pari a 4000 mc (che andrà ad aggiungersi a quello già esistente e che ha una capacità di 1000 mc). “Si tratta di uno stanziamento economico importante, reso possibile grazie all’interessamento dell’Assessore regionale all’Ambiente, Maurizio Conte e di Luca Coletto, assessore alla Salute – dice Mariotti - , che hanno appoggiato fin dall’inizio i nostri interventi”.

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