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Cronaca San Michele / Via San Michele

Verona, 150 detenuti in meno di sei mesi: in carcere aumentano gli stranieri. "Solo il 7% torna in cella"

Rispetto a un anno fa la situazione è migliorata ma il sovraffollamento resta pur sempre una piaga. Recuperate tutti gli spazi disponibili, aperti dei circuiti speciali per le persone in fase di dimissione e per i giovani

Rispetto a un anno fa la situazione in carcere è migliorata ma il sovraffollamento resta pur sempre una piaga. È il responso della relazione del garante dei detenuti sull’attività svolta nel 2013. Nella casa circondariale di Montorio, al 31 dicembre 2013, i detenuti erano 830, scesi ad oggi a quota 688, sono invece 937 le persone che usufruiscono delle misure alternative al carcere, dei quali solo il 7 percento è recidivo. Vi è inoltre un aumento dei detenuti stranieri così come un incremento degli uomini rispetto alle donne.

"Lo scorso anno - ha spiegato Margherita Forestan, garante dei detenuti - abbiamo cercato di portare a temine quanto ci eravamo prefissati: sono state recuperate tutte le celle disponibili; aperti dei circuiti speciali per i detenuti in fase di dimissione e per i giovani; avviati regimi differenziati per le persone non significativamente pericolose; aperte otto ore al giorno tutte le celle, risultando uno dei primi istituti nel Veneto a farlo; aperti illimitatamente i blindi; avviate al lavoro interno ed esterno più persone possibili; incrementate le attività scolastiche e di formazione; permesse sei ore al giorno di passeggio e vigilanza indiretta".

Continua Forestan: "Per quanto riguarda l’attività personale del garante, lo scorso anno ho effettuato 885 colloqui personali, 12 incontri di gruppo con i rappresentanti della diverse sezioni, 26 incontri con gruppi di familiari; tutti i giorni mi sono recata in carcere e quindi ho avuto la possibilità di effettuare visite alla strutture; grazie al sostegno economico di Fondazione Biondani-Ravetta sono state consegnate ai detenuti schede telefoniche prepagate per chiamare dal carcere i familiari".

Obiettivi del 2014 sono aumentare le attività per il miglioramento del rapporto tra bambini e genitori detenuti; sistemare le docce ad oggi inagibili; far sì che i detenuti abbiano la possibilità di acquistare direttamente prodotti dal libero mercato; attrezzare la palestra; rinnovare ed ampliare le biblioteche. Grazie al progetto Esodo, sono stati attivati percorsi di formazione per 411 persone, percorsi di sostegno psicologico per 113 detenuti, orientamento sul lavoro per 193 soggetti; inoltre una persona è stata inserita in laboratori occupazionali, 136 hanno avuto la possibilità di effettuare tirocini, 26 sono stati inseriti nel mondo del lavoro con regolare contratto e 91 persone sono state accolte in residenza.

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