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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Castel d'Azzano / Via P. Mascagni

Verona, calci e pugni: fuori dal bar la rissa finisce a bastonate con le stecche da biliardo. Uno grave

Ancora da chiarire nel dettaglio i motivi del putiferio scoppiato davanti al "Regina di cuori" di Castel d'Azzano. I testimoni chiamano il 112 e serve il ricovero per un 33enne con la testa fracassata. Altri tre all'ospedale

Sono volati insulti, pugni, calci e persino stecche da biliardo. Motivo? Non meglio precisato ma si sospetta che sia “futile”. Risultato? Quattro giovani all’ospedale, di cui uno gravemente ferito alla testa. Fratture multiple al naso, al cranio e varie lesioni sul corpo. Guarirà in 40 giorni ma quando uscirà da Borgo Roma se la dovrà vedere con la denuncia a piede libero. Per rissa. Quella scoppiata martedì scorso, in uno dei bar centrali di Castel d’Azzano, il “Regina di cuori” di via Mascagni. A darsele di santa ragione sarebbero stati quattro ragazzi, un 20enne in compagnia dell’amico coetaneo contro un 33enne e l’amico 29enne. Avrebbero tuttavia partecipato altre tre persone le cui generalità sono in corso d’accertamento da parte dei carabinieri della stazione locale. Il putiferio è scoppiato verso mezzanotte.

Dalla ricostruzione fornita dai primi due giovani ai militari, pare che il 33enne sia arrivato al bar, già ubriaco e “su di giri”, in compagnia dell’amico, gestore di una pizzeria della Bassa. Sarebbero partite alcune provocazioni, seguite da insulti. Ma nessuno, come hanno ammesso, avrebbe usato le mani. Il ragazzo più anziano, il ferito più grave al termine della vicenda, sarebbe caduto a terra da solo, sbattendo la testa, a causa delle sue precarie condizioni dovute dall’alcol. Ciò che avevano raccontato i clienti al 112, al momento della chiamata, era ben diverso: ovvero che un gruppo di ragazzi aveva attaccato briga con altri due e oltre a pugni e calci sarebbero spuntate anche stecche da biliardo, afferrate all’interno del bar.

Le loro versioni sono state raccontate mercoledì mattina, come spiegano i quotidiani locali, al giudice Livia Magri per la direttissima del processo. Ma se dalla “confessione” dei 20enni nulla sembrava essere accaduto se non qualche parolaccia, da quella dei ragazzi più anziani è emerso che il 33enne sarebbe stato aggredito da almeno cinque ragazzi. L’amico lo avrebbe visto soccombere ai colpi quando aveva già il volto coperto di sangue. Era corso in suo aiuto ma poi i violenti se l’erano presa anche con lui. Alla fine i quattro contendenti sono stati tutti trasferiti all’ospedale: il 33enne è stato ricoverato per le fratture riportate, il 29enne ha ottenuto una prognosi di 15 giorni per lividi al viso e una ferita al braccio destro e uno dei due ventenni ne avrà per una settimana circa. L’altro è uscito illeso dalla rissa. Questi ultimi tre sono stati poi arrestati dai carabinieri e rimessi in libertà dopo la convalida dal giudice. Restano ora da capire le motivazioni e le identità degli altri partecipanti alla rissa.

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