Verona, braciere in casa per riscaldarsi: intera famiglia con tre bimbi salvata di notte dall'intossicazione

L'allarme è scattato poco dopo le 22, domenica, in una vecchia casa riscaldata da un braciere in cui veniva dato alle fiamme carbone e legno. Gli adulti della famiglia, composta da padre, madre e tre figli piccoli, tutti di origine marocchina, avevano forse ignorato che il rogo di riscaldamento avrebbe prodotto reazioni in ambienti chiusi. Nella fattispecie alte concentrazioni di monossido di carbonio. Gli inquilini di quella vecchia casa in via Sterzi a Nogara (tranne il padre che si trova in patria) sono finiti all'ospedale di Legnago per gli accertamenti sulla presunta intossicazione. Le conseguenze più accentuate le ha accusate uno dei tre figli, di 10 anni, i cui sintomi avevano fatto scattare l'allarme della madre. Nausea, giramenti e mal di testa l'avevano spinta a chiamare il 118 che a sua volta ha fatto intervenire i vigili del fuoco e poi i carabinieri della stazione locale. Il braciere era stato acceso nella cucina. Poco distante c'era la camera da letto in cui stavano riposando i figli (uno di pochi mesi e l'altro di 5 anni). Da mesi alla famiglia era stato intimato lo sfratto e non accendevano il riscaldamento perchè non avevano soldi per pagarlo.

Una volta sul posto la causa è stata trovata nel braciere che da alcuni giorni era usato come caminetto. Le cure tempestive hanno permesso ai sanitari di salvare un'intera famiglia. La fortuna ha voluto che il malore del figlio più grande sia emerso nel corso della serata e non di notte. Sono rimasti sotto osservazione per qualche ora ma non hanno destato preoccupazione. Il bambino di 10 anni aveva una concentrazione di monossido in corpo del 14%. La soglia di rischio è del 20-25% e si rende necessario l'uso della camera iperbarica.