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Cronaca Porto San Pancrazio / Via Nicolò Giolfino

Verona, bomba a Equitalia: nessun colpevole, caso archiviato

Dopo mesi di indagini a vuoto la Procura sceglie di concludere le indagini relative all'attentato "terroristico" avvenuto in via Giolfini a ottobre. Due gli ordigni posizionati: solo uno era esploso

L'allarme era scoppiato ad inizio ottobre 2012, quando un ordigno artigianale era esploso davanti alla sede Equitalia in via Giolfino, a Verona. Un "attentato di matrice terroristica" si era detto, perpetrato di notte, verso le 3e20, davanti agli artificieri di carabinieri e vigili del fuoco. Le indagini coordinate dalla Procura scaligera erano partite immediatamente. Sono durate mesi, ma nessun colpevole è stato individuato e nessuna rivendicazione era arrivata alle Forze dell'ordine. Ora il pubblico ministero Elvira Vitulli ha scelto di chiedere l'archiviazione dell'inchiesta. A nulla sono serviti gli accertamenti dei poliziotti della Digos e della Scientifica. Hanno battuto ogni pista possibile e ipotizzabile. Dai tabulati telefonici alle analisi delle impronte digitali, fino alla visione inter aedi filmati delle telecamere di videosorveglianza in tutta l'area. La notte tra il 4 e il 5 ottobre gli ordigni allestiti con polvere nera e posizionati nel cortile interno dell'edificio erano due, ma solo uno è deflagrato, mandando in pezzi una finestra proprio mentre gli artificieri si stavano avvicinando per il disinnesco eventuale. Un gesto che poteva portare al dramma. Fortunatamente non c'erano state persone coinvolte. L'allarme era stato diramato da un vigilante di passaggio, come spiega il Corriere Veneto.

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La bomba esplosa, tranne il danno alla vetrata, non aveva causato danni particolari. Il secondo ordigno invece, rimasto inesploso, era stato sequestrato dalla polizia che avevano esaminato ogni collegamento in cerca di indizi. Dai primi accertamenti era parso subito chiaro che non era stato costruito da un professionista. Sulla sua effettiva pericolosità si era attesa la fine degli esami, ma gli investigatori avevano sostenuto che avesse la potenza necessaria per procurare seri danni ad una persona vicina, ma difficilmente avrebbe potuto ucciderla.

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