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Cronaca Lungadige Antonio Galtarossa

Verona, bollette pazze? Domani si decide sugli aumenti per l'acqua. L'appello: "Sindaci, non votate"

Il consigliere regionale Valdegamberi: “Le tariffe non vengono imposte da Roma ma su di esse i Comuni hanno un margine di discrezionalità. Per quanto riguarda Acque Veronesi vengono applicate al massimo"

Martedì 15 aprile l'assemblea dell'Ato, Autorità d'ambito, del servizio idrico sarà chiamata a votare un piano tariffario che prevede per gli utenti di Acque Veronesi aumenti delle bollette del 13% in due anni (6,5 nel 2014 e 6,5 nel 2015) che vanno a sommarsi all'incremento del 9,4 per cento attuato lo scorso anno. I sindaci non votino”. Stefano Valdegamberi, consigliere regionale e presidente di Futuro Popolare, lancia un appello contro il caro-acqua.

Le tariffe non vengono imposte da Roma, come ci vogliono raccontare, ma su di esse le amministrazioni locali hanno un margine di discrezionalità. Ebbene per quanto riguarda Acque Veronesi vengono applicate al massimo, con la giustificazione che così si fanno investimenti. Lo scorso anno, però, sui 14 milioni di opere previste l'azienda ne ha avviate solo 8. Allora se questa è la logica credo che le bollette invece di aumentare dovrebbero essere diminuite. Mi chiedo dove vadano a finire i soldi (per l'altra azienda che si occupa di servizio idrico nel Veronese, la Gardesana Servizi, l'aumento previsto è ben inferiore, di circa il 3 percento) anche se poi mi viene in mente che in Acque Veronesi si spende più di un milione di euro l'anno per pagare chi al suo interno occupa ruoli dirigenziali ed apicali e che nessun'altra azienda del settore in Veneto ha un numero così alto di 'capi' come quella veronese".

BOLLETTE DELL'ACQUA, CONFERMATI GLI AUMENTI IN TUTTA LA PROVINCIA

Continua Valdegmamberi, secondo cui l'aumento dei costi ha responsabili ben precisi: "I sindaci che già avevano espresso critiche su Acque Veronesi non consentano che si facciano pagare i cittadini le assunzioni volute da Tosi (il Comune di Verona detiene tramite Agsm quasi la metà della proprietà) e le operazioni da voto di scambio che vengono portate avanti da Acque Veronesi. Che, peraltro, vuole tenere sotto ricatto gli amministratori decidendo senza seguire una scaletta precisa quando e dove fare le opere. Sindaci, non votate questa nuova 'tassa' per i cittadini, evitando di avallare un salasso ingiustificato ed ingiustificabile di cui poi qualcuno verrà a chiedervi conto”.

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