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Cronaca Chievo / Via Bionde

Verona, suonano al citofono "per verifica" e svuotano gli appartamenti

Acciuffati quattro giovani albanesi appartenenti ad una banda che compiva razzìe notturne negli alloggi che risultavano vuoti dopo la loro chiamata al campanello. In auto un bazar di refurtiva. Molti episodi

Se il citofono squillava a vuoto il segnale era inequivocabile: via libera. Sapevano di poter contare sull'assenza degli inquilini per compiere razzìe di ogni tipo. Il loro piano era semplice ed è risultato efficace fino a quando i carabinieri non hanno risolto il mistero delle presunte molestie nei condomini scaligeri. Sono così finiti in manette quattro cittadini albanesi, membri di una banda, di cui il più anziano era un 37enne residente in città. I suoi complici avevano 23, 20 e 18 anni. A loro i carabinieri sono arrivati dopo alcune chiamate, verso le 22 di sabato scorso, dei residenti in zona Bassona, tra via Bionde e strada Bresciana. Zone poco frequentate, lontane dal centro cittadino, da ragazzi per scorribande notturne e scherzi sull'androne. Il citofono che suonava aveva insospettito i condomini che non avevano esitato a chiamare il 112.

Le due pattuglie inviate dalla centrale operativa dei carabinieri non ci hanno messo molto a setacciare la zona e a pizzicare i quattro ladri. Erano a bordo di un'auto, parcheggiata in via Binelunghe. Confabulavano. E i sospetti che avessero combinato qualcosa si facevano sempre più forti, agli occhi dei carabinieri. Hanno così deciso di intervenire. Le due auto di servizio hanno sbarrato la strada ai sospetti e sono serviti a poco i tentativi di fuggire, prima sgommando e poi a piedi. I quattro ragazzi hanno rimediato solamente una denuncia per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Aggravando la loro posizione di "topi d'appartamento". Sono infatti stati praticamente acciuffati con le "mani nel sacco". In auto nascondevano gioielli, valigie, profumi, chiavi di auto, canne da pesca, macchine fotografiche e cellulari. La prima conferma, decisiva, che fossero oggetti di refurtiva è arrivata mezz'ora dopo. Una coppia di anziani della zona, verso le 23, aveva chiamato il 112 per sporgere denuncia di un furto. Si erano allontanati da casa per pochi minuti, avevano portato il cane a passeggio, e quando erano rientrati in casa avevano trovato tutto sottosopra. Tra la refurtiva, poi, hanno riconosciuto i loro effetti personali. E per la banda dei ladri "citofonatori" non c'è stato verso di scamparla. Anche a causa degli arnesi da scasso ritrovati in auto.

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E' stato poi ricostruito il modus operandi della banda: per scegliere i loro obiettivi i componenti della banda erano soliti citofonare nei condomini ed entrare, scassinando le finestre o le porte, nelle case da dove non avevano ricevuto risposta. In dieci minuti entravano, rubavano qualsiasi cosa di valore che notavano e fuggivano, nella notte. Nel caso della coppia di anziani avrebbero compiuto un appostamento e sarebbero entrati in azione, dopo aver aperto la porta-finestra sul retro, non appena li avevano visti uscire.

ALLARME VACANZA - Oltre al furto perpetrato sabato, si sospetta ci sia il loro zampino su altri episodi. Alcuni, probabilmente, se ne accorgeranno al rientro dalle ferie. Si rinnova così l'allerta "topi d'appartamento". I tre hanno patteggiato la pena ammettendo le colpe davanti al giudice lunedì mattina: per il più anziano Ia pena è di un anno e 11 mesi di reclusione e 900 euro di multa mentre ognuno dei suoi tre giovani complici ha ricevuto 1 anno e 10 mesi e multa di 800 euro. I carabinieri chiedono a tutti i cittadini di non abbassare la guardia in vista delle vacanze estive. E rinnovano il loro invito a non pubblicizzare troppo la partenza. Molti inquilini, infatti, sono soliti pubblicare sul web, principalmente social netowrk come Facebook, i giorni di vacanza. Lasciando praticamente "via libera" ai ladri.

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