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Cronaca San Zeno / Viale Cristoforo Colombo

Verona, aveva mosso 40 chili di "fumo" tra Verona e Torino: finisce arrestato il 41enne capo della banda

Dalla fine di luglio le Fiamme Gialle di Verona stavano cercando di dare un nome all'organizzatore del traffico di hashish nelle due città del Nord. In manette erano già finiti due corrieri. "Pesci piccoli" che facevano riferimento al veronese

Con l’arresto dell’organizzatore del traffico, la guardia di finanza di Verona ha chiuso le indagini legate al tentativo di immissione sul mercato scaligero di 20 chili di hashish, sequestrati dalle Fiamme Gialle lo scorso luglio.

Era la sera del 31 luglio quando i finanzieri avevano sottoposto a controllo una vecchia auto, nel quartiere di Borgo Venezia, rinvenendo quaranta “panetti” di hashish perfettamente confezionati e marchiati, occultati all’interno del sedile posteriore, per un peso complessivo di oltre 20 chilogrammi. Quella sera, le manette erano scattate per il corriere, un 50enne, torinese, e per un 39enne veronese, entrambi con precedenti per spaccio. Nell’immediatezza dei fatti i finanzieri di Verona avevano chiesto ai colleghi piemontesi di attivarsi per l’esecuzione di un’ulteriore perquisizione in quella città. Dopo poco altri 21 chili di "fumo" furono sequestrati. Panetti del tutto identici a quelli di Verona. Fin da subito era stato chiaro agli investigatori che i due corrieri erano “pesci piccoli” che collaboravano per ricevere il carico da qualcuno più in alto.

Proprio in questa direzione si erano sviluppate le indagini delle Fiamme Gialle veronesi. Dopo meticolose indagini su tabulati telefonici, interrogatori e ricostruzione degli spostamenti delle persone coinvolte, nella mattinata del 12 dicembre scorso, i militari della Polizia tributaria hanno proceduto all’arresto di un 41enne veronese, già conosciuto negli ambienti della criminalità scaligera e individuato quale "organizzatore dell’illecito traffico" bloccato lo scorso luglio. L'uomo aveva messo a punto un piano ben organizzato per far giungere il “fumo” dalla città della mole antonelliana, con l’ausilio di prestanome di provata fiducia e dirigendo “dalla finestra” le trattative così per rimanere quasi completamente defilato.

Il provvedimento, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari di Verona su richiesta della Procura, è stato notificato al 41enne mentre era già ristretto agli arresti domiciliari in quanto beccato lo scorso ottobre, sempre dalle Fiamme Gialle veronesi, nell’ambito dell’operazione “San Zeno” che aveva permesso di smantellare un gruppo criminale dedito al traffico e allo spaccio di droga tra Verona e Brescia.

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