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Cronaca Centro storico / Via Cappello

Verona, in auto tutta la notte dalla Serbia per saccheggiare i negozi del centro storico cittadino

Dopo aver passeggiato e pranzato decidevano dove colpire. Appena messo in atto il loro piano cercando di rubare capi costosi nel minor tempo possibile e in un numero limitato di locali, ripartivano per il loro Paese

Viaggiavano tutta la notte e arrivavano a metà mattinata nel centro storico di Verona. E, dopo aver passeggiato e pranzato per le vie del centro, decidevano quali negozi colpire. Appena messo in atto il loro piano cercando di rubare capi costosi nel minor tempo possibile e in un numero limitato di negozi ripartivano per il loro Paese così da poter avere un intero giorno di riposo prima di tornare e colpire ancora.

Peccato che questa volta il trucco non sia andato a buon fine, complice la stretta sinergia tra i carabinieri veronesi che, scambiandosi le informazioni dei colpi messi a segno nel territorio di competenza, hanno consentito di individuare alcuni serbi che erano soliti “pendolare” dal loro Paese per rubare qui in Italia.

In particolare i militari dell’Arma di San Giovanni Lupatoto, subito dopo aver arrestato nel centro commerciale “Verona Uno” un 34enne di origini serbe per furto aggravato e continuato per aver asportato vestiti in due punti vendita, hanno fornito i fotogrammi dell’impianto di videosorveglianza del centro commerciale ai colleghi di Verona, che prontamente hanno fatto girare le foto di tre uomini che avevano accompagnato l’arrestato durante i colpi tra i negozianti del centro storico scaligero.

Proprio un addetto alla sicurezza di un negozio di via Cappello ha segnalato la presenza dei tre soggetti “ricercati” ai carabinieri di quartiere che hanno bloccato i serbi di età compresa tra i 33 e i 40 anni con addosso costosi capi d’abbigliamento. La tecnica era sempre la stessa, dopo aver staccato le placche antitaccheggio i componenti della banda nascondevano sotto fasce addominali quanto rubato affinché le cassiere non si accorgessero degli ammanchi.

Il gioco durato per settimane è stato smascherato dai carabinieri di Verona che hanno dato scacco matto ai quattro, già condannati e rientrati nel loro Paese.

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