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Verona, auto "civetta" e tesserini falsi: si fingevano poliziotti in borghese per derubare i turisti in A4

Piano architettato da bande di malviventi dell'Asia centrale e mediorientale. Nei guai finiscono due iraniani perchè incastrati da una svizzera insospettita dal loro strano accento. Vengono condannati a due anni e mezzo

Si erano finti poliziotti in servizio per derubare gli automobilisti stranieri nelle aree di servizio. Era stata la polizia stradale di Verona Sud, l’anno scorso, accertare che i falsi agenti viaggiavano a bordo di auto simili a quelle in uso alle Forze dell’ordine, Alfa Romeo 156 e 159, e dopo essersi qualificati come poliziotti o carabinieri esibivano alle vittime in transito lungo la rete autostradale falsi distintivi per farsi poi consegnare, durante il "controllo", documenti e denaro. Una volta in possesso delle banconote, col pretesto di verificarne l’autenticità, si allontanavano per poi dileguarsi con il denaro e le chiavi del veicolo delle vittime. Le azioni erano sempre compiute con il supporto di una vettura civetta che segnalava l’arrivo di vere pattuglie della polizia stradale.

Ma a mettere in piedi il piano erano altri “stranieri”: due cittadini iraniani, nella fattispecie, che l’hanno fatta franca fino a quando ad una turista svizzera che conosceva l’italiano era venuto il dubbio sulle credenziali di quei fantomatici agenti che nemmeno parlavano bene la lingua. Si era annotata la targa e l’aveva segnalata al 113. Ebbene, per quei raggiri i due finti poliziotti sono stati condannati lunedì a due anni e sei mesi di reclusione. La vera polizia stradale, dopo numerose denunce, si era messa sulle tracce dei malviventi, due bande composte da cittadini dell’Asia centrale e del Medioriente che in alcuni casi erano riusciti a mettere a segno colpi per svariate migliaia di euro, arrivando a derubare dell’auto (e appiedare) un conducente. Dalle indagini era emerso che la base del gruppo era sul Garda. Viaggiavano sulle due Alfa Romeo che poi vennero intercettate. I due iraniani riuscirono a fuggire, in un primo momento, abbattendo anche la sbarra del casello. Infine finirono in manette. Gli agenti "veri" avevano poi  sequestrato circa 20mila euro, patenti di guida albanesi, permessi di soggiorno spagnoli contraffatti, tesserini di polizia falsi e 4 autovetture. Altri tre membri sono già stati condannati.

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