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Cronaca Valverde / Via Salvo D'Acquisto

Verona, assalto alla tabaccheria: pistola all'inguine del proprietario e fuga. Due arrestati

Coppia di furfanti formata da un milanese 55enne in moto e un 28enne siciliano che faceva da "palo" in auto. Le telecamere riprendono la rapina e un carabiniere in servizio quella mattina riconosce uno dei due

I carabinieri di Verona hanno arrestato un milanese di 55 anni e un siciliano di 28 anni ritenuti responsabili di aver commesso una rapina ai danni di una tabaccheria di San Martino Buon Albergo utilizzando una pistola semiautomatica per minacciare il titolare di 50 anni, costretto a dare l’incasso della giornata.

I rapinatori si erano presentati, il 20 aprile scorso, davanti al locale con un’auto e una motocicletta e, mentre il più giovane fungeva da "palo" rimanendo all’interno del mezzo in attesa che il complice portasse a termine il delitto, il milanese è entrato nel negozio indossando guanti bianchi e nascondendosi il volto con un casco. Dopo aver estratto la pistola, l’ha puntata all’altezza dell’inguine del titolare del tabacchi, intimandogli di consegnare l’incasso e, avuto parte dei soldi, si è diretto verso la cassa prendendo altri contanti.

Sono state le stesse "cautele" utilizzate per la rapina, i guanti bianchi e il casco, a tradire il rapinatore. Il milanese era già stato arrestato in passato, per altri reati. E proprio un carabiniere, avendo partecipato all’arresto del rapinatore, si era ricordato che anche in quella circostanza, quando lo aveva fermato a bordo di un’auto, aveva con sé un casco e dei guanti bianchi simili a quelli utilizzati per la rapina. Aveva visto i filmati di videosorveglianza e aveva riconosciuto gli oggetti. Da lì sono partite le indagini che hanno consentito, tramite lo studio dei tabulati telefonici, di scoprire il complice e di trovare l’autovettura e la motocicletta utilizzate durante l'assalto alla tabaccheria. Tutti gli elementi raccolti dai carabinieri hanno consentito al pubblico ministero di richiedere un’ordinanza di carcerazione che è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Verona.

I due adesso sono ristretti nella casa circondariale di Montorio, accusati di rapina aggravata in concorso e porto abusivo di arma clandestina.

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