Verona, assalti ai bancomat con l'esplosivo: in manette banda di 11 giostrai
I diversi furti avevano provocato agli istituti di credito danni per un totale di circa 2 milioni di euro, tra bottino in denaro e danneggiamenti. Operazione dei carabinieri in tre regioni e decine di province
Ore contate per tutti i membri della banda dei bancomat. Gli arrestati graviterebbero tutti nell'ambiente giostraio. E' infatti in corso dalle prime luci dell'alba nelle province di Lucca, Padova, Vicenza e Treviso, una vasta operazione dei carabinieri denominata "Sbancomat", volta a disarticolare una banda dedita agli assalti agli sportelli bancomat. Undici le persone arrestate. Le indagini, condotte dal nucleo investigativo dei carabinieri di Padova, hanno portato all'individuazione dei responsabili di un gruppo criminale che mediante l'utilizzo di esplosivo avrebbe portato a segno 21 furti ai danni di altrettanti sportelli bancomat, nel periodo compreso tra il settembre 2012 e l'aprile 2013. I diversi assalti avevano provocato agli istituti di credito danni per un totale di circa 2 milioni di euro, tra bottino in denaro e danneggiamenti infrastrutturali.
L'operazione, condotta dai carabinieri di Padova si è conclusa con quattro persone in carcere e sette con obbligo di dimora. Gli indagati sono stati rintracciati nelle province di Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Padova, Ravenna, Udine e Verona. Nel Veronese la banda aveva messo a segno un colpo e ne aveva tentato almeno un altro: il 9 febbraio 2013 a Santa Maria di Zevio sono i repsponsabili dell'assalto al bancomat della filiale della Banca Sella per 8100 euro, mentre il. 2 marzo 2013 a Nogarole Rocca avevano tentato il furto al bancomat della Popolare di Verona
Le indagini dei carabinieri di Padova hanno permesso di ricostruire l'organizzazione della banda: quattro membri costituivano il vero "braccio operativo" di quella che alla fine era un'organizzazione partita sulla base dei legami famigliari. Contatti e parentele provenienti dai campi nomadi Sinti veneti ed emiliani.
39mila e 790 euro. Dietro il nucleo "operativo" della banda c'era quello "logistico" per spostamenti e recupero dei mezzi, ma anche quello "tecnico", in gradi di fabbricare gli ordigni e mettere a disposizione gli strumenti per i furti. Infine quello di "tesoreria" che gestiva il provento delle varie razzìe notturne. In base a quanto verificato dagli investigatori, i colpi avrebbero fruttato, in meno di un anno, centinaia di migliaia di euro: con un solo bancomat, il 16 febbraio scorso, alla Cassa di risparmio di Ferrara in località Argenta si erano portati a casa