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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Verona, aggressione di Bussolengo al 19enne gay: "Il consigliere comunale Zelger incontrerà Andrea"

L'avvocato del giovane pestato fuori da un locale dopo un concerto chiede un "segnale" e si appella al tosiano che aveva proposto un "osservatorio" sull'educazione sessuale nelle scuole. Le reazioni delle comunità Lgbt: "Fatti collegati"

Un incontro “risolutore” che sappia allontanare lo spettro dell’omofobia da Verona (e provincia). È quello che sta per essere organizzato tra il consigliere comunale scaligero della Lista Tosi, Alberto Zelger, e Andrea Morando, il giovane batterista gay aggredito a Bussolengo da un gruppo di ragazzi che poco prima lo avevano insultato fuori da un locale. Era finito in ospedale per medicare alcune lesioni al collo visti i colpi ricevuti alla testa, quando era a terra. Poi il passaggio dai carabinieri per sporgere denuncia. Così, mentre continuano gli accertamenti per risalire a tutti i responsabili (alcuni testimoni hanno riferito che erano una decina ma solo due sono passati alle mani) il suo avvocato, Alberto Lorusso, ha pensato di lanciare “un segnale”. Spiega sul Corriere Veneto che

«Vorremmo un gesto simbolico per far capire che la politica veronese non ha alcuna intenzione di spalleggiare gli omofobi e i violenti» … «Zelger ha detto che la sua non è stata un’iniziativa omofoba e noi gli crediamo - prosegue l’avvocato -. Ma temiamo che qualcuno tra coloro che discriminano e sono pronti ad aggredire gli omosessuali, possa male interpretare il senso della mozione e ritenere, a torto, di poter godere di un appoggio o una giustificazione politica». Da qui, la proposta: «Chiediamo al consigliere Zelger di incontrare e abbracciare Andrea in segno di condanna pubblica all’aggressione di cui è stato vittima»

IL PESTAGGIO A BUSSOLENGO: "INSULTATO E PRESO A CALCI PERCHÈ GAY"

LA MOZIONE - Il consigliere Zelger era balzato alle cronache perché in Consiglio comunale aveva presentato una mozione con il quale veniva richiesta l’istituzione di una specie di “osservatorio” sull’educazione affettiva degli alunni. “Il vero campo di battaglia sembra essere la scuola - aveva spiegato Zelger - dove vengono proposti progetti educativi volti a declassare l’impegno matrimoniale tra un uomo e una donna, considerandolo un mero stereotipo di genere, equivalente ad altri tipi di unioni affettive. Ciò non è accettabile, è contro la libertà di educazione e viola diversi articoli della Costituzione italiana e di varie risoluzioni internazionali. L’ordine del giorno, oltre alle dichiarazioni di principio e all’enunciazione dei fatti accaduti, propone di raccogliere le segnalazioni dei genitori e degli insegnanti, che dovessero riscontrare nelle scuole progetti educativi, da loro non condivisi, soprattutto per quanto attiene all’educazione alla sessualità. Propone altresì di istituire un numero verde per la raccolta di tali segnalazioni, anche in collaborazione con altri enti o associazioni”.

L’iniziativa dell’avvocato del 19enne sembra essere stata subito accolta dallo stesso Zelger. Il consigliere tosiano, venuto a conoscenza dell’aggressione tramite la stampa locale, ha voluto precisare di essere contrario “ad ogni forma di violenza e discriminazione” condannando nel contempo “un fatto così grave come quello di Bussolengo”. Al ritorno dalle ferie estive l’impegno di Zelger è quello di incontrare il giovane veronese per discutere del suo caso e tentare un’ avvicinamento tra “culture diverse”. L’avvocato Lorusso però precisa che, nonostante la reazione del batterista alle provocazioni (da cui era scaturito il pestaggio) non ci sono responsabilità del suo assistito. Come segnala sul quotidiano locale:

«Andrea è stato aggredito prima verbalmente, poi fisicamente. Chi ha sbagliato sono stati quei violenti che lo hanno assalito, non lui che ha tracimato e non ne ha potuto più. Non si può pretendere da qualcuno che è bersaglio di un atteggiamento inqualificabile, che resti erto a ricevere gli strali. Andrea ha preteso che cessassero le offese nei suoi confronti e non l’ha fatto certo menando le mani. Ma la sua richiesta non ha fatto altro che inasprire il contegno dei suoi aggressori che sono passati dalle parole alle botte. Sono certo che l’incontro con Zelger possa essere proficuo».

LE REAZIONI DELLA COMUNITA' LBGT - Sul caso, rimbalzato tramite i social network (l’aggressione ad Andrea era emersa proprio da un post su Facebook sulla fanpage della sua band, i “Traccia24”), erano poi arrivati commenti dalle associazioni che difendono i diritti omosessuali. Soprattutto alla luce dell’apertura del sindaco Flavio Tosi alle coppie di fatto. Aveva così commentato il Circolo Pink di Verona che “ci pare che il Tosi-pensiero sia molto chiaro ma a questo punto vogliamo invitare il sindaco in Consiglio comunale perché, davanti alla sua maggioranza, dica che è favorevole alle coppie di fatto, anche a quelle dello stesso sesso. Saremo altrimenti costretti a pensare che "le aperture" di Tosi caschino, come si dice, a fagiuolo, nello stesso giorno in cui la sua maggioranza vota un ordine del giorno fortemente lesivo nei confronti di gay lesbiche bisessuali e trans, un attacco alla libertà educativa e non solo, un ordine del giorno condito da un forte integralismo cattolico”.

Aveva fatto eco il Circolo Arci “Milk” scaligero: “I due fatti sono strettamente collegati: l’attività politica del consigliere Zegler è tutta tesa alla dimostrazione che l’omosessualità è una devianza del comportamento sessuale umano e che, perciò, la difesa della famiglia “naturale” fondata sull’unione tra uomo e donna deve essere necessariamente garantita ad ogni livello all’interno della società: quello educativo, sociale e politico. Questo tipo di attività nasce perchè si ha un atteggiamento discriminatorio nei confronti di quelle persone che non sono classificabili secondo le regole morali che ciascuno di noi ha”. Alla luce dei due episodi, il Circolo Milk e la comunità Lgbt (Lesbo-gay-bisexual-transex) si darà appuntamento venerdi 8 agosto dalle 18 alle 21, in piazza Bra per un presidio con lo scopo di sensibilizzare la comunità locale rispetto agli ultimi fatti di cronaca di natura omofoba.

L'INTERVISTA AD ANDREA MORANDO

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