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Verona, all'Agec si apre un nuovo filone d'inchiesta: "Anomalie sul concorso per nominare il direttore"

Indagate undici persone tra membri della commissione e del Cda per "falso in atto pubblico" e "Soppressione e distruzione di documenti". Per l'accusa si adoperarono l'ex dg S.T. e la dirigente Tagliaferro

Si apre un nuovo filone d’inchiesta ad Agec. Secondo l’accusa sarebbero stati manomessi i documenti relativi al concorso per la nomina a direttore generale del 2012. “Colpevoli”, a parere dei pm, l’ex direttore generale S.T. e la dirigente per gli Affari legali, Francesca Tagliaferro, entrambi agli arresti domiciliari da novembre. Con loro, coinvolti nell’inchiesta, anche Stefano Campedelli, altro dirigente dell’azienda che gestisce patrimonio immobiliare comunale, farmacie, cimiteri e mense scolastiche. sarebbe stato proprio quest’ultimo a vincere il concorso per diventare il nuovo dg e sostituire Tartaglia. Come spiega L’Arena,

A finire nella rete degli investigatori della polizia tributaria della Guardia di finanza di Verona, coordinata dal pm Gennaro Ottaviano, questa volta ci sono tutti i componenti del cda in carica nel 2012, all'epoca presieduto da Giuseppe Venturini. E lui è indagato così come altre undici persone di concorso in falso in atto pubblico e di soppressione e distruzione di atti veri.

Oltre a S.T., Venturini e Tagliaferro, sono indagati anche tra i componenti della commissione per l'assegnazione del ruolo di direttore generale e del cda Corrado Fanton, Luigi Franchi, Pietro Foscarin, Gaetano Nicoli, Raffaello Leone, Michele Martignoni, Mario Santinato e Roberto Colognato.

Alcuni degli indagati sono già stati sentiti dalla Guardia di finanza, su delega della procura, assistiti dai loro difensori (gli avvocati Rizzi, Zanini, Nicodemo, Costantini, Tacchi Venturi, Zambelli e Antonucci) mentre altri saranno sentiti nei prossimi giorni.

Le indagini sono partite dall’esposto presentato a marzo dai nuovi vertici di Agec, fornendo indicazioni sulla procedura del concorso e la delibera con la quale si disponeva la soppressione dei documenti relativi alla gara. In base alle ricostruzioni in Procura, la vicenda inizia il 2 dicembre 2011, all’indomani delle presunte dimissioni di S.T.. Viene bandito un concorso e vengono presentate una decina di candidature. Primi risultarono essere Campedelli e un altro candidato. S.T. però non abbandonò gli uffici di via Noris e il Consiglio di amministrazione di Agec, l’8 febbraio, deliberò la distruzione dei documenti entro il 20 aprile, nonostante le norme in vigore. Per il pm furono dunque Tagliaferro e S.T. a far sparire tutti i documenti. Ora le ipotesi dovranno essere suffragate da prove e indagini per arrivare davanti ai giudici e imbastire un altro processo.

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