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Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Verona, un 2014 di notizie in sintesi: i fatti più importanti dell'anno. Cosa ci lasceremo alle spalle

Grandi progetti, scandali nei palazzi del potere, i processi e le inchieste, le polemiche. E poi la criminalità e la malavita organizzata, passando per l'ondata di furti nelle case. Cosa vale la pena "non dimenticare"

Scandali a palazzo, arresti "eccellenti", la crisi ma anche le gioie (e i dolori) sportivi del calcio, il tifo turbolento, i grandi progetti per la città. Le polemiche sull'accoglienza profughi, l'allarme ladri e le operazioni antidroga e antimafia in città e provincia. E ancora gli indipendentisti veneti che si riuniscono e finiscono in carcere. E l'immancabile maltempo. Anche il 2014, come il 2013, è stato un anno ricco di eventi per Verona e il suo territorio. Due anni legati anche perchè tanti casi iniziati l'anno scorso sono giunti a prime conclusioni quest'anno. Ecco cosa vale la pena di ricordare, tramite parole, link e immagini tratte dall'archivio di VeronaSera, dal 1 gennaio al 30 dicembre 2014.

francesco-ederle-foto-80COMINCIA COSI' IL 2014 - L'anno comincia con la dolorosa scomparsa di un figlio di Verona, Francesco Ederle, dopo un coma durato 24 anni, a seguito di un ictus. Ederle nel 1989, quando quel male lo colpì, di anni ne aveva 35. Si è spento qualche giorno prima del primo rintocco del 2014, a 59 anni. Negli ultimi mesi il letto che lo ospitava è diventato quello del Centro per persone in stato vegetativo permanente di Marzana, dopo il lungo periodo in famiglia, nella sua casa, assistito dai cari. Una prima vita passata a lavorare come imprenditore, uno dei tanti eredi della nota famiglia di proprietari terrieri e immobiliari, dal centro città alle Torricelle, passando per il villaggio turistico “Tenuta delle Ripalte” sull’isola d’Elba. Ederle lascia la moglie Francesca, i figli ormai grandi Giovanni Mattia, 26 anni, e Camilla, 24.

Dopo la partita al Bentegodi l'Hellas Verona subisce la decisione dei giudici sportivi che impongono nuovi provvedimenti ai danni della tifoseria gialloblù e, di rimando, alla società gialloblù. La Curva Sud del Verona viene chiusa un turno con la condizionale per i cori razzisti contro Pablo Armero durante la partita con il Napoli. La sanzione era stata sospesa per un anno (la società aveva anche fatto ricorso) con l'avvertimento di non incappare più in cori di stampo discriminatorio. Un nuovo caso era emerso mesi dopo, il 20 ottobre, durante Hellas Verona - Milan. Anche qui il giudice sportivo di Serie A, Gianpaolo Tosel, aveva disposto una multa (50mila euro) e obbligo di disputare una gara con il settore Curva Sud privo di spettatori. Secondo i procuratori federali all'indirizzo del giocatore rossonero, Muntari, erano stati lanciati cori offensivi e legati al colore della sua pelle. La reazione veronese fu immediata e dura: insorse la società che fece immediatamente ricorso. Il Comune denunciò i collaboratori del giudice per "danno d'immagine" alla città. Alla fine la sanzione venne sospesa con un supplemento di indagini.

MAFIA MOLDAVA IN CITTA' - Sirene, perquisizioni, divise, lampeggianti, elicotteri. Dalle prime luci del 23 gennaio i carabinieri di Verona hanno dato esecuzione all’ordinanza di arresto in carcere  nei confronti di 35 persone, tutte di nazionalità moldava con la sola eccezione di un cittadino russo, componenti di una vasta e transnazionale associazione per delinquere di stampo mafioso, operante in tutto il Nord Italia ma con base in provincia di Verona. La banda criminale era stata riconosciuta responsabile della commissione di una serie di delitti tra i quali numerose estorsioni, soprattutto a danno di autotrasportatori connazionali, l’immigrazione clandestina, la tratta degli esseri umani, il traffico di stupefacenti, furti, rapine, reati contro la persona sino al tentato omicidio, il porto e la detenzione illecita di armi, il tutto in una cornice caratterizzata dalla "mafiosità" dell'organizzazione stessa. La vasta operazione, che oltre alla cattura degli associati prevede anche decine di perquisizioni in altrettante basi della banda, sparse  nelle province di Verona, Venezia, Padova , Milano, Brescia, Modena, Reggio Emilia, Piacenza, Bologna, ha visto impiegati 300 militari.

SVEDESI A VERONA - La parola ricorrente è “strategia”. Quella del Comune, che intende far rifiorire Verona Sud a colpi dikea-2i centri commerciali, parchi urbani, grandi rivendite delle multinazionali. “Strategica” è anche la città per la stessa Ikea, colosso svedese dell’arredamento a prezzi popolari. Potenzialmente potrebbero trovar spazio, nei giganteschi capannoni blu e gialli che potrebbero sorgere in zona Cadidavid, almeno un migliaio di lavoratori. Non si sa ancora se con gli stessi termini che dovrà adottare Esselunga (il bando di gara prevede che almeno 120 dipendenti siano residenti a Verona e provincia). Ikea ritiene la zona industriale scaligera una scelta ottimale per una delle proprie filiali. In realtà le idee scandinave riguardano due aperture: quella del tradizionale centro del mobile (show-room, ristoranti, caffetterie, spazio giochi bambini, magazzino) che prevede un’area da 36mila metri quadri e 80 milioni di euro di investimento, e un “Inter Ikea Centre”, un vero e proprio centro commerciale esteso su 60 mila quadri gestito dalla casa madre e che completerà l’offerta della zona.

Giacino_1-2TERREMOTO NEL PALAZZO - Un terremoto che nonostante le sue dimissioni, presentate mesi prima, ha sconvolto gli amministratori del Comune di Verona. Viene arrestato il 17 febbraio l'ex vicesindaco Vito Giacino. Già assessore con delega all'Urbanistica e braccio destro del primo cittadino Flavio Tosi, Giacino era stato travolto a fine ottobre da un'inchiesta giudiziaria culminata nell'acquisizione di documenti da parte degli uomini della polizia giudiziaria di Verona. Le Forze dell'ordine erano entrate prima nell'abitazione e poi nell'edificio comunale per acquisire dei documenti relativi a qualche indagine, ma prima d'ora non era mai stato coinvolto un assessore. L'ex vicesindaco era stato trasferito nel carcere di Montorio con l'accusa di corruzione e abuso d'ufficio. Dopo alcuni mesi i suoi avvocati erano riusciti a farlo scarcerare per metterlo ai domiciliari. Arrestata anche la moglie, Alessandra Lodi. Entrambi erano accusati di aver incassato tangenti da un imprenditore edile veronese per il disbrigo di alcune pratiche edilizie.

AGEC NELLA BUFERA - Si parla di “tempi record”. Arrestati a ottobre 2013, rientrati al lavoro a febbraio 2014 “demansionati” e ora usciti dal processo. Ai cinque dipendenti Agec coinvolti nell’inchiesta sui presunti appalti pilotati è stato concesso il patteggiamento. Un via libera su cui ha posto il nulla-osta il giudice per le udienze preliminari, Laura Donati, sulla base dell’accordo che gli indagati avevano stretto con il pm Gennaro Ottaviano. Così per loro sono scattate pene tra i 18 e i 22 mesi. Giovanni Bianchi (1 anno e 11 mesi), Giorgia Cona e Alessia Confente (1 anno e 10 mesi), Davide Dusi e Luisa Fasoli (rispettivamente 1 anno e 6 mesi e 1 anno e 7 mesi). Confente e Dusi sono stati gli unici a presentarsi in aula per l’udienza ma per tutti è stata decretata la sospensione della pena. Il giudice ha deciso così anche per l’accordo di “riparazione” formulato dalle parti: 8500 euro in tutto che saranno donati all’associazione Abeo, associazione che si occupa della ricerca e dell’assistenza ai bambini affetti da malattie emopatiche.

ECONOMIA SCALIGERA IN CRISI - Elcograf, Over Meccanica, Avio Handling, Meridiana Fly, Officine Ferroviarie. Per ncassintegrati-meridiana-fly-dipendenti75597105854332_non parlare dei supermercati Sono solo alcune delle aziende con sede a Verona e provincia e strette nella morsa della crisi. Il paradosso è che nonostante commesse e prezzi competitivi si rischia la chiusura e il licenziamento di centinaia di lavoratori. Particolare il caso della Elcograf, la ex "Mondadori printing", che dopo aver visto dirigenza e lavoratori lottare sul contratto, ha deciso di lasciare perdere con la stampa del catalogo Ikea e delle 216mila copie settimanali di "Donna Moderna". Non se la passeranno bene nemmeno i dipendenti della società dei servizi a terra "Avio Handling" all'aeroporto Catullo, 74 persone, la cui Cassa integrazione è scaduta a metà dicembre e che da due anni chiedono di essere "assorbiti". Guai anche per MeridianaFly che a Verona aveva fatto una delle proprie basi.

FINE MARZO - Una tragedia straziante, nella Bassa. Un bimbo di due anni, figlio di una famiglia che risiede in un campo nomadi, è morto in seguito al violentissimo impatto con un treno regionale in viaggio sulla linea Rovigo-Verona, nel tratto tra Legnago e Cerea. Il bimbo, secondo un primo accertamento, verso le 8e25 si era allontanato dal campo della famiglia e si era accovacciato accanto al binario in prossimità di una semicurva, proprio mentre giungeva il treno. La madre, 20 anni, l'avrebbe perso d'occhio per pochi secondi, il tempo di entrare nella roulotte per prendere del latte. Il piccolo Dominic si è diretto verso i binari, oltrepassando la recinzione che separa la ferrovia dall'area del campo nomadi. Un buco nella rete e il bimbo libero di andare, ma oltre lo spiazzo c'era solo la morte.

VERONA SU RAITRE - Ha creato talmente tanta attesa che a pochi attimi dalla messa in onda era sulla bocca di tutti: “c’è Verona su Report”. tosi-gabanelli-reportTante, tantissime polemiche hanno fatto rimbalzare l’oggetto della puntata della nuova stagione sulla ribalta mediatica. Fin dalla querela del sindaco Flavio Tosi contro il giornalista, autore del servizio, Sigfrido Ranucci. Poi c’è stato di mezzo il parlamentare di Forza Italia Renato Brunetta che ha chiesto al premier Matteo Renzi di chiarire cosa spinge una trasmissione pubblica a “voler distruggere” il sindaco di Verona. Poi la querelle tra lo stesso Tosi e gli esponenti veronesi del Partito Democratico in città e in parlamento.

La puntata trasmessa lunedì 7 aprile, come servizio secondario all’inchiesta sul caffè, cercava di chiarire i casi di presunto malaffare in cui erano coinvolti esponenti politici e imprenditori. Secondo quest’ultimo, il giornalista Ranucci avrebbe offerto soldi in cambio di un presunto video hard. Il caso aveva scatenato un bailamme di reazioni. Non ultime le dimissioni dell'assessore allo Sport di Verona, Marco Giorlo, e gli accertamenti sull'ex comandante provinciale della guardia di finanza, Bruno Biagi. Entrambi erano stati citati nella puntata. In autunno la denuncia contro Ranucci presentata dal sindaco è stata archiviata.

TORNANO I SECESSIONISTI? - Sedici arresti in Veneto, di cui la metà solo a Verona e provincia. Sono scattate all’alba di mercoledì 2 aprile le operazioni per arrivare a bloccare i presunti responsabili di un movimento per la secessione del Veneto dall’Italia. Sono così scattati sedici provvedimenti restrittivi e 33 perquisizioni da parte dei carabinieri del Ros, Raggrupamento operativo speciale che si occupa di criminalità organizzata e terrorismo. Ventidue ordinanze di custodia cautelare in carcere e due agli arresti domiciliari, nei confronti di 24 indagati, a vario titolo, per "associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico" e "fabbricazione e detenzione di armi da guerra". Tra gli episodi contestati c'era anche la "costruzione di un carro armato da utilizzare per compiere un'azione eclatante a Venezia, in piazza San Marco". Nel gruppo di indagati figurano alcune persone vicine al noto gruppo dei “Serenissimi” e i vertici della Life, l'associazione di Liberi federalisti europei, che avrebbe avuto un ruolo particolarmente attivo durante le contestazioni dei “Forconi”. L'arresto aveva scatenato una girandola di reazioni politiche. I presunti secessionisti sono stati tutti scarcerati nei giorni successivi.

FARINETTI INDICA VERONA - Entro dicembre 2015, o al massimo Pasqua del 2016, Eataly sbarcherà a Verona. EatalyIl punto di commercio veronese delle eccellenze enogastronomiche regionali sarà, a quanto pare, l'ultimo aperto sul territorio italiano dalla società del patron piemontese. Altri ne verranno, ma all'estero. La nuova struttura sarà realizzata nell'ex edificio di conservazione del cibo, realizzato negli anni '30, e richiederà un investimento di circa 10 milioni di euro. Secondo Farinetti il nuovo Eataly darà lavoro a circa 250 giovani e realizzerà un fatturato di circa 30 milioni di euro, sfruttando un bacino di visitatori e clienti che si allunga da Bolzano a Mantova, passando per Padova e Brescia. Un primo assaggio? In corso Porta Nuova ha già aperto una nuova hamburgheria Eataly.

SEDICI COLTELLATE ALLA EX - Voleva ucciderla accoltellandola. E ci sarebbe riuscito senza l’intervento provvidenziale dei soccorsi. Alcuni addetti alla sicurezza della discoteca l’hanno letteralmente staccato dalla fidanzata, colpita alla gola da un coltello da cucina. Secondo le ricostruzioni iniziali, Enrico Sganzerla, 42 anni, quella lama se l’era portata da casa. Lui, Sganzerla, commercialista di 42 anni residente a Casaleone e responsabile di uno studio ben avviato dal padre a Cerea piuttosto conosciuto nella Bassa, ha avuto una discussione furibonda con la sua ex fidanzata, Laura Roveri, 25 anni, laureata in Giurisprudenza e candidata alle elezioni comunali di Nogara, dove risiede. D’un colpo tutta un’intera vita di passioni e speranza poteva essere recisa. Il 42enne l’ha colpita alla gola, al culmine di una lite fuori dal “Victory”, locale disco di Vicenza. Il caso di Laura Roveri ha avuto notevole eco mediatico, anche per effetto della scarcerazione dell'uomo. La giovane è stata intervistata più volte in tv come superstite di un tentato femminicidio.

incidente-raldon-polizia-rapina-isola3INSEGUITI - Una rapina con violenza e poi la fuga a bordo di un'auto rubata. Isola della Scala si è svegliata con un episodio criminale, il 14 maggio. Ad entrare in azione sono stati quattro banditi in un negozio parrucchiere del paese, in via Vittorio Veneto. Due di loro, verso le 9e30, parzialmente travisati, hanno affrontato il proprietario 66enne, Franco Merlin, e per derubarlo di una collana d'oro con diamanti e un orologio, lo hanno colpito più volte facendolo finire a terra. I furfanti, di origine albanese, sono poi scappati a bordo di un'Audi A6 modello station wagon, risultata poi rubata nei giorni scorsi a Como, venendo intercettati sulla Transpolesana, in direzione Verona, all'altezza di Raldon, nei pressi di Zevio. Fuggendo all'impazzata, braccati dai carabinieri e dalla polizia, hanno provocato un incidente con un'altra auto, una Peugeot 206, sulla quale c'era una donna, rimasta ferita in maniera preoccupante con una frattura al bacino e trasferita all'ospedale di Legnago. Due arresti e due in fuga.

A metà maggio il Comune di Verona introduce la novità del "Targa system" con cui dota gli agenti della polizia municipale. Si tratta di una telecamera collegata alle banche dati ministeriali che permette di controllare copertura assicurativa e revisione dei veicoli in transito. Nel giro di poche ore il servizio di controllo permette agli agenti di individuare dieci auto non revisionate oltre ad una Mercedes "Classe A" che circolava con documenti assicurativi falsi. Molti altri casi di "furbetti" sono emersi nei successivi mesi.

ELEZIONI, IL RECUPERO LEGHISTA - Il dato sull'affluenza alle urne in provincia di Verona, per le elezioni europee, htosi-renzi-grillo-2a parlato chiaro: si è recato al seggio il 65,36%, ovvero 457mila e 236 votanti che hanno espresso 438mila e 327 voti. Mediamente alto il numero delle schede nulle, visto che sono state 12mila e 676. Oltre a questo sembra che la "valanga" Partito Democratico abbia colpito anche il Veronese: per le Europee i voti al centrosinistra nazionale sono stati 152mila e 833mila (il 34,86% del totale). Dietro al Pd arriva il sorprendente dato della Lega Nord che a Verona e dintorni agguanta il 19,64%. Si tratta del dato più cospicuo di tutto il Veneto per il Carroccio e uno dei più positivi di tutta Italia. La classifica dei più votati è stravinta dal sindaco di Verona e segretario veneto, Flavio Tosi, che con 42mila 414 preferenze sembra aver raggiunto l'obbiettivo della candidatura. Il primo cittadino scaligero aveva confessato di proporsi per le Europee solo per attirare voti leghisti attraverso il suo nome. Tosi ha poi rinunciato al seggio. Il Movimento 5 Stelle agguanta il 19,1%.

IL PIRATA DI VIA FENILON - Uno specchietto. E' quello che è rimasto sul posto dopo il tragico incidente a Verona che si è portato via la vita di un ragazzo di 27 anni, Nicoló Burstall, titolare di una gastronomia di cibo etnico in via Teatro Ristori, in centro Verona. Il ragazzo stava percorrendo la strada di via Fenilon a bordo del suo Yamaha X City quando un'auto lo ha affiancato e urtato con lo specchietto retrovisore in velocità. Lo scooterista non ha fatto in tempo a deviare la traiettoria che l'ha portato alla morte sul colpo dopo essere uscito fuori strada. Il pirata della strada è stato rintracciato e identificato dopo una decina di giorni di indagini.

PESTATO A SANGUE PER UNA BICI - Una furia scatenata contro il proprietario della bici che aveva appena rubato. Pugni al viso, alla testa, al corpo. L’ha fatto finire a terra sanguinante davanti agli occhi terrorizzati di alcuni amici e dei passanti. Un brutto quarto d’ora per Simone Basso, 40enne di Nogara. Lunedì sera, dopo essersi accorto che qualcuno gli aveva rubato la mountain bike che aveva parcheggiato davanti ad un bar, ha cominciato le ricerche e ha trovato un ladro furibondo che l’ha fatto rovinare a terra a suon di botte. A causa dei colpi il 40enne è rovinato sull’asfalto, battendo violentemente la testa contro una rastrelliera delle bici. E il tutto a pochi metri da alcuni passanti e dagli amici che lo avevano accompagnato.

RITROVATA MORTA NEL LAGO - I sommozzatori dei vigili del fuoco e la polizia di Vicenza, con il supporto della Squadra Mobile di Verona, a federica-giacomini-garda-mossoni-omicidiopartire dal 17 giugno, sono intervenuti nelle acque della sponda veronese del lago di Garda dopo che una grossa scatola è riaffiorata. Dentro era custodito il corpo di Federica Giacomini, in arte "Ginevra Hollander", 43enne attrice professionista di film hard, scomparsa da gennaio. L'allarme era scattato a Castelletto di Brenzone, al confine con Malcesine. La donna aveva la testa fracassata ed era legata e avvolta in un telo. Sospettato dell'omicidio il suo ex fidanzato, un 55enne di origine bresciana, Franco Mossoni.

LA "MAXIEVASIONE NON ESISTE" - Dopo anni di indagini e il caso che emerse, è risultato che “il fatto non sussiste”. Si chiude con questa motivazione il processo a carico di Giovanni “Lolo” Montresor, imprenditore 70enne di Bussolengo finito sulle pagine di tutti i quotidiani, locali e nazionali, dopo l’accusa di maxi-evasione fiscale per decine di milioni di euro. Le sue dichiarazioni al Fisco del 2009 e del 2010 riportavano redditi di 4 e 5 euro anche se in realtà è stato appurato che possiede patrimoni per almeno 201 milioni. Secondo il giudice era tutto regolare. Un assoluzione, dunque, con “formula piena” ma contro cui il pm ha già fatto ricorso. Erano stati chiesti sei anni di condanna.

IL "VELOX DECIMA-PATENTI" - Era stato annunciato un “giro di vite” contro gli automobilisti indisciplinati dal “piede pesante”. La decisione di installare l’autovelox sul tratto della Statale 434 “Transpolesana”, nel territorio di San Giovanni Lupatoto, ha fatto infuriare la polemica. Sono arrivate tra luglio e agosto le prime raccomandate di notifica delle multe: 35mila da agosto e altre 24mila in settembre. Tanti i verbali stilati dal Comando della polizia municipale alle porte di Verona e che faranno pagare automobilisti da tutta Italia. Sono stati circa 1120 al giorno nelle fasi iniziali dell'installazione, poi sono scesi a 800. Comunque tantissimi. Il 15 percento degli indisciplinati appartiene alla categoria dei camionisti.

L'OSSERVATORIO SUI GAY E IL PESTAGGIO - Il sindaco Tosi che “apre” al riconoscimento delle coppie di fatto proprio mentre in aula si vota una mozione per istituire una specie di “osservatorio” sui gay a scuola, che abbia il compito di fornire “un’adeguata informazione preventiva ai genitori sul contenuto dei progetti di educazione all’affettività e alla sessualità, come pure sugli spettacoli e sugli eventi ludici, che vengono proposti ai loro figli” e “a delegare al Coordinamento Servizi Educativi l’onere della raccolta delle segnalazioni dei genitori e degli insegnanti sui progetti di educazione all’affettività e alla sessualità, come pure sugli spettacoli e sul materiale didattico, che risultino in contrasto con i loro principi morali e religiosi”. L’ordine del giorno, passato oltre la mezzanotte con l’approvazione per 17 voti a favore e 12 contrari, era atteso da un cospicuo numero di persone, diviso sulla balconata dell’aula di Palazzo Barbieri. andrea-morandoQuindi da una parte si erano accomodati gli ultracattolici, dall’altra alcuni militanti del Circolo “Pink” e di associazioni del mondo gay.

Quattro giorni dopo, il 29 luglio, viene reso noto il pestaggio di un 19enne veronese ad opera di un gruppo di bulli, fuori dal locale. Insultato e preso a calci perché omosessuale. È stata questa la testimonianza di Andrea Morando, 19enne batterista di un gruppo rock veronese. L’ennesima violenza si è consumata dopo un concerto in un locale di Bussolengo con la sua band, i “Traccia 24”.

MALTEMPO - Un'estate così non si era mai vista. Tutta la provincia, da fine primavera all'autunno ha dovuto affrontare, zona più zona meno, danni dal maltempo. Grandinate improvvise, trombe d'aria, piogge torrenziali, scoli e canali che tracimano. E non c’è temporale che si abbatta sulla provincia senza smuovere gli animi dei residenti dell’Est Veronese. Memori di quanto accaduto quattro anni fa e poi ripresentatosi puntualmente ogni autunno, anche se in maniera molto più lieve, i veronesi che abitano in Val d’Alpone hanno dovuto ad assistere all’ennesimo nubifragio nella propria zona. Una domenica di inizio agosto, tra le 13 e le 14 il torrente che da’ il nome alla vallata è cresciuto di oltre 80 centimetri. In un’ora. In altri casi smottamenti e allagamenti hanno messo in ansia i residenti. In agosto e settembre anche il centro storico di Verona finisce sott'acqua. Il fiume Adige, poco prima della pausa di Ferragosto, cresce di oltre un metro in 12 ore sotto i ponti scaligeri. Allagamenti e disagi anche sul Garda.

VIOLENZE DENTRO E FUORI DALLO STADIO - Con la ripresa del campionato di Serie A fanno eco le operazioni di polizia per rintracciare e identificare tifosi violenti. Prima dell’incontro di calcio Hellas Verona – Palermo al Bentegodi, a fare le spese di un'aggressione sono stati tre amici 30enni di origine meridionale (un sardo e due campani) temporaneamente residenti a Verona per motivi di lavoro. "Erano stati notati per il loro accento meridionale" aveva precisato una nota della Questura. Nei guai finiscono tre tifosi Hellas 20enni e un 17enne. I primi finiscono in carcere per alcuni giorni e il minorenne viene denunciato e affidato ai genitori.

Risale a fine settembre invece la maxi rissa scoppiata all'autogrill tra due tifoserie storicamente rivali. La Questura lombarda ha accertato che sono 128 le persone identificate dopo gli scontri tra ultras del Brescia e ultras dell'Hellas Verona. Una violenta lite partita da provocazioni dei tifosi bresciani che è sfociata in cori, slogan, offese e poi alcuni hanno alzato le mani.Tutto avvenuto, sabato scorso, in tarda mattinata, nell'area di servizio di Chianti Ovest, lungo l'autostrada A1, nel territorio fiorentino. I tifosi del Brescia erano diretti a Perugia per assistere alla partita di Serie B, mentre quelli del Verona stavano viaggiando verso Roma per raggiungere lo stadio Olimpico visto il match di anticipo della Serie maggiore.

NUOVA PROVINCIA - Dopo la riforma Delrio, alla presidenza della “nuova” Provincia, il 13 ottobre, risulta eletto Antonio Pastorello, che si è aggiudicato i 587 voti ponderati (51,5%) contro i 568 (48,5%) che sono andati a favore dello sfidante Giovanni Peretti. Pastorello, 62 anni, presidente del Consiglio provinciale uscente e più volte assessore nei palazzi che si affacciano su piazza dei Signori, era sostenuto da Lega Nord, Lista Tosi, Nuovo Centrodestra di Alfano, l’ala di Forza Italia di Davide Bendinelli e Cinzia Bonfrisco, Scelta Civica e Fratelli d’Italia. Nella sua squadra di governo vecchi e nuovi nomi della politica amministrativa.

I problemi che deve affrontare Pastorello si fanno però subito sentire: dalla chiusura degli Iat, uffici di informazione turistica, alla mobilitazione dei dipendenti della Provincia che, secondo quanto stabilito dal Governo subiranno pesanti tagli con circa la metà degli esuberi.

ALLEVAMENTO LAGER - A metà novembre quaranta cani e quattro gatti sono stati sequestrati dal personale del Comando provinciale di forestale-3-2Verona del Corpo forestale dello Stato, intervenuto su segnalazione della Lav, in un allevamento di cani alla periferia di Verona. I Forestali si sono trovati di fronte a un vero e proprio "allevamento-lager": i cani e i gatti erano rinchiusi in piccole gabbie di metallo, in totale contrasto con la loro natura, abilmente coperti da teli oscuranti per evitare guaiti e confinati in recinti sommersi dal fango e dai loro stessi escrementi. "Condizioni disumane, vergognose, da accapponare la pelle. Mi sono vergognato io stesso per le condizioni disumane in cui questi poveri animali erano ridotti" ha commentato il comandante della Forestale di Verona, Isidoro Furlan, entrando negli spazi di via Sasse, zona San Michele Extra.

LADRI NELLE CASE E NEI NEGOZI - Dalla fine dell'estate e per tutta la stagione autunnale fioccano i casi di furti, scassi, rapine e razzie varie di alcune bande di criminali che sfruttano buio e nebbie per introdursi nelle case e nei negozi dei veronesi. In città e provincia. Vengono svuotati magazzini e case, cittadini esasperati organizzano le ronde e chiedono più sicurezza ai Comuni. Nel giro di pochi giorni, a dicembre, vengono segnalati una trentina di furti.

"KM ZERO" SOLO A PAROLE - Sono finiti in tv, loro malgrado, dopo aver portato in piazza quelli che dicevano iene-azienda-agricola-italia-1-2essere prodotti “bio” e a “chilometro zero”. In realtà, come ha fatto capire una puntata della trasmissione televisiva “Le Iene” su Italia1 andata in onda mercoledì sera, era merce proveniente dal Mercato ortofrutticolo e non esattamente priva di pesticidi. Inoltre i prezzi erano anche maggiorati, avendo sfruttato la provenienza genuina “dall’orto”. L’inviato del programma d’inchiesta di Mediaset ha così fatto una capatina all’azienda agricola situata in zona Pestrino a Verona. Dopo aver ripreso l’acquisto da lontano al Mercato ortofrutticolo, all’alba, uno dei soci che caricava le cassette di verdura sul pick-up per portare in azienda, “Le Iene” hanno intervistato i titolari con telecamera nascosta.

TRAGEDIA DI ARCOLE, EPILOGO - Sette anni e due mesi di reclusione. È la sentenza di condanna pronunciata l'11 dicembre dal giudice giovedì per Roberto Tardivello Rizzi, 31 anni, che quella terribile notte tra il 9 e il 10 novembre, provocò un incidente alla rotatoria di Arcole. Per quello schianto tra due auto morirono sul colpo tre ragazzi, Enrico Borseggia, 19 anni, Nico Bottegal, 18, Anna Koudiakov, 18, e dopo giorni di coma si spense anche il 17enne Michel Casarotto. Al 31enne, come spiegano i quotidiani locali, sono state concesse le attenuanti generiche per l’accusa di omicidio colposo, visto anche il risarcimento del danno. Circa due milioni di euro la somma riconosciuta per la morte dei 4 giovani e le lesioni a Sara. La patente però gli verrà ritirata e non potrà più guidare.

ARENA, I MILIONI PER IL RESTAURO - È stato firmato all’interno dell’UniCredit Tower a Milano, dal sindaco di Verona Flavio Tosi, dal presidente della Fondazione Cariverona Paolo Biasi e dall’amministratore delegato di UniCredit, Federico Ghizzoni, l’accordo per il restauro dell’Arena di Verona. Il documento prevede l’erogazione di 14 milioni di euro nell’arco del triennio 2014-2016 (divisi in parti uguali tra Fondazione Cariverona e UniCredit) e consentirà di realizzare opere e lavori di adeguamento a spazi e impianti.

Un altro traguardo ha riguardato due mesi prima, l'affidamento del Lazzaretto al Fai per la riqualificazione totale. Il Comune di Verona ha consegnato ufficialmente al Fondo Ambiente Italiano, il complesso monumentale, all’interno del parco dell’Adige Sud di Verona.

AGEC E GIACINO, DUE SENTENZE IN UN GIORNO - Il 22 dicembre si chiude il primo grado dei processi sui più grossi scandali scoppiati a Verona tra ottobre 2013 e febbraio 2014. L'ex vicesindaco con delega all'Urbanistica di Verona, Vito Giacino, è stato condannato a 5 anni di reclusione per concussione. Il giudice per le udienze preliminari, Giuliana Franciosi, ha accolto le richieste del pm Beatrice Zanotti che ha coordinato l'inchiesta fin da subito e aveva chiesto la stessa pena. La moglie di Giacino, Alessandra Lodi, di professione avvocato, è stata condannata a 4 anni di reclusione (anche per lei la richiesta era di 5 anni).

Dopo la sentenza sul caso Giacino, arriva anche quella dell'altro grande scandalo che ha coinvolto Verona, tra la fine del 2013 e l'inizio 2014. Il giudice si è infatti pronunciato sul caso Agec e sugli appalti della refezione scolastica. Sono dunque arrivate condanne anche se ben più lievi rispetto a quanto richiesto dal pm, Gennaro Ottaviano. La pena decisa (in primo grado) per l'ex direttore generale Sandro Tartaglia e per i due dirigenti, Stefano Campedelli e Francesca Tagliaferro, è stata di 3 anni e 9 mesi totali. Due anni e 6 mesi per i reati di turbativa d'asta e un anno e tre mesi per falso relativamente alle gare del 2010 e del 2013 per il servizio mense scolastiche. Si tratta del primo grado di giudizio. È già stato annunciato il ricorso in appello.

IL MASSACRO DI PELLEGRINA - Una tragedia famigliare, andata in scena dentro un'abitazione in località Pellegrina di Isola della Scala. Allarme poco dopo le 14, a Isola della Scala, dove un uomo, Ionel Gica Shipor, 37enne di origine romena, ha picchiato più volte la moglie Corina, 37 anni, con un martello e poi si sarebbe accanito anche sui due figli di 16 e 9 anni. Dopo aver tentato di ucciderli si è tolto la vita, tagliandosi le vene del braccio in bagno e ferendosi la gola con un coltello da cucina. Le tre vittime dei brutali colpi sono state tutte trasferite all'ospedale di Borgo Trento. Il più grave era il figlio più piccolo, Leonardo, che martedì 30 dicembre (ad una settimana dal ricovero) è stato dichiarato clinicamente morto.

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