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Cronaca

Ventenne uccide il padre e lo fa a pezzi con la sega

Dopo una lite pugnala a morte il genitore di 66 anni e getta i resti in un bidone. Ha confessato

Una notte di indagini per risolvere il "giallo” che ha sconvolto il quartiere di San Massimo, in via Sant’Euprepio. Nelle prime ore di stamattina la polizia ha arrestato Piergiorgio Zorzi, ventenne veronese, che ha ucciso e tagliato a pezzi il padre Giorgio, di 66 anni, e ne ha gettato i resti in un bidone della spazzatura.

Il giovane ha confessato tutto stamattina ai dirigenti della Squadra Mobile, coordinati da Giampaolo Trevisi, in seguito ad un interrogatorio durato cinque ore al quale era presente il pubblico ministero Elvira Vitulli.

Nulla sembra ancora chiarire il motivo preciso dell'omicidio, avvenuto una settimana fa ma scoperto solo ieri. Sembra che sia stata l’ennesima lite in famiglia a provocare la scintilla del raptus omicida. Dopo una colluttazione in casa, avvenuta presumibilmente sabato 22 maggio, il giovane avrebbe pugnalato a morte il padre per poi dissezionarne in cinque pezzi il corpo con una sega. I resti sarebbero poi stati gettati in un cassonetto adibito alla raccolta dell’umido che era nascosto nel garage. Il cadavere, in avanzato stato di decomposizione, è stato rinvenuto ieri sera dal reparto Scientifica e Mobile della polizia, in seguito alla segnalazione di un residente della zona di San Massimo che si era insospettito per l’odore proveniente dal garage.

Una storia tragica, secondo le prime indiscrezioni, quella del giovane Zorzi, segnata da continui diverbi con il padre e da una grave malattia della madre, assente da Verona negli ultimi giorni per accudire l’anziana genitrice a Peschiera. Ora Piergiorgio Zorzi si trova recluso nel carcere di Montorio.

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