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Ora è ufficiale, il Veneto è in zona bianca: cala ancora l'incidenza e da lunedì stop coprifuoco

Da lunedì 7 giugno il Veneto cambia "colore" e inizia l'era della zona bianca: i dati del monitoraggio e le nuove regole

Sulla scorta dei dati epidemiologici analizzati nel monitoraggio settimanale di oggi, venerdì 4 giugno, il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà in serata l'ordinanza che classificherà la Regione Veneto in zona bianca, quella cioè con meno restrizioni possibili. Il provvedimento avrà poi effetto a partire da lunedì 7 giugno. Insieme al Veneto diverranno zona bianca anche Liguria, Abruzzo e Umbria sempre da lunedì.

La Cabina di regia nazionale che ha analizzato i dati quest'oggi ha confermato le attese per quel che riguarda il Veneto e il principale dei parametri, vale a dire quello dell'incidenza di positività settimanale calcolata ogni 100 mila abitanti. Per la nostra Regione tale valore è stato confermato essere inferiore ai 50 casi, più esattamente pari a 19 casi ogni 100 mila abitanti, dunque ulteriormente in calo rispetto al dato emerso nel monitoraggio di venerdì scorso che era pari a 30 casi. Si tratta di un valore pressoché identico rispetto a quello che aveva preannunciato ieri il governatore Zaia, cioè «19,4 casi su 100 mila abitanti», e che pertanto consente al Veneto di essere classificato in zona bianca, essendo la nostra Regione per la terza settimana di fila al di sotto della soglia dei 50 casi.

Monitoraggio - 4 giugno 2021

Per quanto riguarda gli altri parametri, il Veneto conferma il trend di calo circa la saturazione dei posti letto in terapia intensiva ed in area non critica, passando dal valore di 7% riscontrato nel monitoraggio della scorsa settimana a quello rilevato quest'oggi pari al 5% per entrambi gli ambiti. Anche l'indice Rt cala ulteriormente nella nostra Regione, dove la scorsa settimana era pari a 0,69, mentre il monitoraggio di oggi ufficializza per il Veneto un indice Rt=0,64. Il livello complessivo di rischio epidemiologico continua ancora una volta ad essere di livello "basso" per il Veneto così come per tutte le altre Regioni italiane, a conferma del miglioramento generale della situazione in Italia.

Le regole della zona bianca

Goodbye coprifuoco 

La principale novità che da lunedì tutti in Veneto potranno sperimentare è la fine della fascia oraria di coprifuoco che, infatti, scomparirà del tutto. Si tornerà quindi a poter circolare liberamente a tutte le ore all'interno dell'intera area bianca, dunque anche andando in altre Regioni bianche (come il Firuli Venezia-Giulia o la Liguria, ad esempio), a qualsiasi ora e senza necessità di giustificare il motivo dello spostamento. Oltre a ciò, in zona bianca tutte le attività economiche e sociali potranno ripartire nel rispetto dei protocolli di settore fissati nelle Linee Guida per la ripresa delle attività (mancano quelle per le discoteche che resteranno dunque ancora ferme).

Per gli spostamenti verso le Regioni zona gialla, bisognerà invece tenere presente che il coprifuoco lì sarà ancora vigente fino al 21 giugno, ma proprio sempre da lunedì 7 giugno inizierà a partire dalla mezzanotte e non più alle ore 23. Dunque se vi sposterete, ad esempio, in Lombardia (che resterà zona gialla un'altra settimana), poniamo per una cena in riva al lago a Sirmione, sappiate che il tratto di strada da Sirmione (Lombardia) a Peschiera del Garda (Veneto), un po' come foste Cenerentola, andrà tecnicamente compiuto entro la mezzanotte.

Mascherine e distanze

Restano valide le regole anti Covid essenziali, quali l'obbligo di indossare la mascherina in tutte le circostanze in cui non sia possibile mantenere continuativamente la condizione di isolamento da persone non conviventi, questo sia all'aperto che al chiuso (salvo che nelle abitazioni private, dove è comunque raccomandato l'uso della mascherina in presenza di ospiti non conviventi ma non c'è obbligo). Resta quindi anche il divieto generale di creare assembramenti e, in linea di massima, anche in zona bianca vale la disposizione circa l'«obbligo di mantenere una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro», salvo deroghe specifiche.

Per quanto riguarda sempre le mascherine, vale la pena ricordare che sono esentati dall'obbligo i bambini al di sotto dei 6 anni, oltre che le persone che, per la loro invalidità o patologia, non la possono indossare, così come può evitare di indossarla chiunque stia svolgedo attività sportiva, oppure chiunque debba interloquire nella L.I.S. con una persona non udente o situazioni anologhe.

Ristoranti, bar: i fantastici 4 diventati 8, poi 6

La vicenda legata al settore della ristorazione e al numero massimo di commensali seduti ad uno stesso tavolo, come noto, ha subìto parecchie fluttuazioni nelle ultime ore. Ad oggi manca la parola fine a questa vicenda, ma ci sono alcuni punti saldi. Come avevamo cercato di spiegare qui, era illogico sostenere che il limite dei 4 commensali valesse anche in zona bianca, essendo una norma della zona gialla e, parimenti, essendo che normativamente l'area bianca si definisce come quella zona dove cessano di applicarsi le misure della zona gialla. 

Ciò premesso, il dissidio interpretativo tra i ministri Gelmini e Speranza parrebbe essersi orientato verso una mediazione. Anche qui non è però mancata un po' di confusione giovedì, quando è stata prima annunciata la proposta della Conferenza delle Regioni che consisteva nel limitare ad 8 il numero di commensali al massimo per tavolo in zona bianca negli spazi al chiuso, poi però diminuiti a 6 nell'arco di poche ore.

Quindi, aspettando che il governo spieghi finalmente in modo chiaro le cose con un provvedimento formale, quanto è possibile oggi affermare è che in zona bianca, vale a dire da lunedì 7 giugno in Veneto, nei locali all'aperto non ci saranno limiti per il numero di commensali non conviventi tra loro. In breve, in zona bianca all'aperto le tavolate saranno ammesse. Al contrario, negli spazi al chiuso dei locali in zona bianca è probabile venga fissato quale numero massimo quello di 6 persone. 

Gli spostamenti in zona bianca: lo schema

A chi si trova in zona bianca sono consentiti i seguenti spostamenti:

  • senza limiti relativi agli orari o ai motivi dello spostamento, verso altre località della zona bianca;
  • senza limiti di orario, verso tutto il territorio nazionale, se lo spostamento avviene per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute;
  • verso località della zona gialla, senza doverne giustificare il motivo, nel rispetto delle specifiche restrizioni di orario previste per gli spostamenti in zona gialla e di quelle relative agli spostamenti verso le altre abitazioni private abitate. In tal senso bisogna ricordare che in zona gialla fino al 15 giugno la visita a casa è ammessa solo una volta al giorno, spostandosi massimo in quattro persone, oltre al fatto che come già detto in zona gialla resta valido fino al 21 giugno il coprifuoco (oggi 23-5 e dal 7 giugno nella fascia oraria 24-5).
  • verso tutto il territorio nazionale, se la persona che si sposta è in possesso di una "certificazione verde Covid-19" valida, nel rispetto delle specifiche restrizioni di orario previste per gli spostamenti nella zona di destinazione.

La situazione in Italia

«Abruzzo, Umbria, Liguria e Veneto per la terza settimana sono sotto i 50 casi per 100 mila abitanti e da lunedì sono in zona bianca. Se la tendenza prosegue cosi, per la seconda settimana di giugno tutta l'Italia si troverà in zona bianca». Così si è espresso il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, durante la conferenza stampa al ministero della Salute sull'analisi dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di Regia. 

A calare questa settimana è ancora una volta l'indice Rt medio nazionale che passa da 0,72 al valore di 0,68. La stessa incidenza di positività in Italia, calcolata sui 100 mila abitanti, è scesa ulteriormente questa settimana, passando dai 47 casi del monitoraggio scorso ai 32 casi in quello odiernno.

Allo stesso modo cala il tasso di occupazione dei posti letto negli ospedali, a partire da quelli nelle terapie intensive dove si è arrivati al 12% (era 15% nel monitoraggio scorso), mentre in area non critica a livello medio in Italia il tasso di occupazione è oggi dell'11% (era 14% nel monitoraggio scorso). Da evidenziare come per l'area medica la soglia critica sia rappresentata dal valore 40% di occupazione, mentre per le terapie intensive la soglia critica sia quella del 30%. 

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