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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Piazza Bra

Il Veneto dal 16 gennaio è la Regione più a rischio zona rossa con il prossimo Dpcm

Proposta dell'ISS al governo: zona rossa se incidenza sopra i 250 casi ogni 100 mila abitanti

Il Veneto dopo il passaggio in fascia arancione potrebbe ritrovarsi in zona rossa dal 16 gennaio 2021 con l'entrata in vigore del nuovo Dpcm allo studio del governo. Il motivo? Di fatto lo stesso per cui da domani sarà in zona arancione sulla base dell'ordinanza del ministro della Salute, e cioè non tanto il valore dell'indice Rt, ma l'elevato tasso di incidenza di positività ogni 100 mila abitanti. Il Veneto, infatti, ieri presentava un Rt=0,97 e per entrare in zona arancione bisognava che fosse pari a 1, ma al contempo aveva negli ultimi 14 giorni un'incidenza di positività elevata, ben oltre il livello nazionale: 927,36 casi positivi ogni 100 mila abitanti. 

Tra le ipotesi allo studio del governo per il prossimo Dpcm vi sarebbe proprio l'idea di dare un peso maggiore nella valutazione del livello di rischio epidemiologico in ciascuna Regione, per l'appunto al parametro dell'incidenza di positività, non però nei 14 giorni ma calcolata nei precedenti 7 giorni. Il dato settimanale del Veneto emerso nel monitoraggio di ieri era comunque molto elevato: 454,31 casi positivi per 100 mila abitanti. La soglia dell'incidenza settimanale di positività che il nuovo Dpcm potrebbe giungere a stabilire come tale da far scattare la zona rossa per una Regione, sarebbe quella dei 250 casi positivi per 100 mila abitanti. Il Veneto è quasi al doppio della cifra.

A riferire di questa possibile introduzione del nuovo fondamentale criterio di valutazione è l'Ansa che, inoltre, ricorda come il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia abbia convocato per lunedì una riunione con le Regioni, ma anche con l'Assemblea nazionale dei sindaci italiani e le Province. In questa sede verranno discusse le nuove misure allo studio per il prossimo Dpcm che sarà in vigore dal 16 gennaio 2021. Da questa data, dunque, vi saranno nuove regole per tutte e tre le aree (gialla, arancione e rossa), ma soprattutto potrebbero esserci nuovi parametri per l'attribuzione di ciascuna fascia di rischio. Oltre all'abbassamento della soglia dell'Rt che verrebbe dunque integrato nel Dpcm, dopo essere stato introdotto dal cosiddetto decreto-legge "ponte", il governo starebbe valutando per determinare il posizionamento nelle fasce di introdurre la regola sopra esposta. Se, dunque, l'incidenza settimanale dei casi è superiore a 250 ogni 100mila abitanti, in automatico una Regione finirebbe in zona rossa. La proposta, secondo quanto riporta sempre l'Ansa, sarebbe stata avanzata dall'Istituto superiore di Sanità e condivisa dal Cts, ma ora dovrà essere sottoposta alle Regioni ed eventualmente il governo prenderà poi la sua decisione.

Ad oggi non vi è alcuna Regione italiana con un'incidenza settimanale sotto la soglia di "tranquillità" fissata in 50 casi ogni 100 mila abitanti, ma altresì l'unica Regione che supera (e abbondantemente) la soglia che farebbe scattare la zona rossa, cioè appunto i 250 casi positivi per 100 mila abitanti, è solo il Veneto. Insomma, dalla zona gialla "plus" il Veneto potrebbe vivere una rapida escalation verso la zona rossa dopo il recente upgrade in zona arancione di questi giorni. Rischia grosso anche l'Emilia Romagna che, nel monitoraggio di ieri, aveva un'incidenza settimanale pari a 242.44, mentre quella della Lombardia era nettamente più bassa, ferma a 133.69 casi positivi ogni 100 mila abitanti. L'incidenza settimanale in assoluto più bassa registrata ieri è infine quella della Toscana, pari a 78,95.

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