Recinti per difendere gli allevamenti dai lupi. Anche il Cai darà una mano
La Regione ha integrato il protocollo d'intesa firmato con il Club alpino italiano per la prevenzione e la sicurezza in montagna
La Regione ha integrato il protocollo d'intesa firmato con il Cai (Club alpino italiano) per la prevenzione e la sicurezza in montagna. Con questa integrazione, i volontari del Cai aiuteranno gli allevatori veneti a difendere gli animali degli attacchi dei lupi e degli orsi.
Daranno un supporto operativo alle attività degli operatori incaricati dall'amministrazione regionale per la distribuzione, installazione e manutenzione dei recinti elettrificati e dei presidi anti-predazione da parte dei grandi carnivori - hanno spiegato gli assessori regionali Giuseppe Pan e Federico Caner - Tale supporto sarà svolto nelle aree interessate dalla presenza del lupo o dell’orso, sotto lo stretto coordinamento degli incaricati regionali
Sono 52 i volontari di Cai Veneto che hanno dato la loro disponibilità e sono già all'opera. La prima recinzione elettrificata è già stata montata sull'altopiano di Asiago, a Malga Portule.
Mentre prosegue l'impegno della Regione verso un piano di gestione del lupo, pur senza travalicare il quadro normativo imposto della normativa comunitaria e nazionale - ha specificato Pan - nel contempo non si interrompe il lavoro di prevenzione e di riduzione del danno impostato grazie ai fondi del progetto Life Wolfalps, in collaborazione con gli allevatori e le comunità locali. Ricordo che ad oggi la Regione ha consegnato e installato 31 recinti nell’altopiano di Asiago, almeno 20 in Lessinia e 32 nel bellunese. Inoltre la Regione ha liquidato agli allevatori oltre 40 mila euro di indennizzi per i capi predati dal lupo.