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Omicron in Italia, ministero: «Rafforzare tracciamento». Cosa preoccupa e cosa rassicura della nuova variante

Il professor Locatelli invita a «non sottovalutare», ma anche a «non drammatizzare» e nella variante Omicron vede «una ragione di più per procedere con la somministrazione delle dosi booster e, per chi non è vaccinato, di farsi vaccinare»

La variante Omicron nel giro di 24 ore è passata dall'essere una minaccia localizzata in alcuni Stati del Continente africano a presente in Europa, in Belgio e poi in Olanda, quindi anche in Italia. Come spesso purtroppo accaduto sin qui in questi due anni di pandemia, anche in tale occasione ci si è ben presto resi conto di come i problemi del "fuori", quando hanno ad oggetto un virus invisibile che si sposta insieme a chi lo ospita (ovverso i nostri corpi "viaggianti" nel mondo dell'era globale), non fanno in tempo ad essere indicati come tali che già si riversano all'interno di uno stesso Paese. Così, a ben poco pare servire la misura, per quanto ovviamente inevitabile, di bloccare i voli da sette Stati sudafricani attraverso l'apposita ordinanza del ministro della Salute, salvo appunto poi scoprire che il nemico "variante Omicron" già circolava nella Regione Campania. 

La nuova variante Covid preoccupa l'Italia, ordinanza del ministro: «Divieto di ingresso da 7 Paesi dell'Africa»

L'Istituto Superiore di Sanità ha spiegato che il genoma del primo caso italiano rilevato del virus variante Omicron «è stato sequenziato presso il Laboratorio di Microbiologia Clinica, Virologia e Diagnostica delle Bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano da un campione positivo di un soggetto proveniente dal Mozambico». Il paziente ed i suoi contatti familiari sono definiti dall'Iss «in buone condizioni di salute», mentre le relative «inchieste epidemiologiche sono state svolte da ATS Milano e dalla ASL di competenza della Regione Campania», compresi programmazione e sequenziamenti sui campioni dei contatti familiari del paziente risultati positivi e residenti nella regione Campania. Al momento, chiarisce sempre l'Istituto Superiore di Sanità, «non sono stati identificati contatti positivi in Lombardia». L'invito del ministero della Salute rivolto a tutte le Regioni italiane, proprio a fronte della minaccia variante Omicron, è quello di «rafforzare le modalità di tracciamento». 

Quanto è ragionevole temere oggi la variante Omicron? La domanda è del tipo da "un milione di dollari", ancor più perché le voci "autorevoli" al riguardo non paionno essere del tutto consonanti, ma soprattutto perché tutte si basano su dati e numeri ad oggi troppo parziali. Insomma, bisognerà attendere gli studi scientifici. Gli aspetti che preoccupano sono essenzialmente due: la possibilità che questa variante sia effettivamente molto più rapida persino della Delta circa la sua capacità di contagio e la possibilità che possa sfuggire alla protezione degli attuali vaccini, richiedendone dunque la creazione di nuovi appositi. La terza istanza, quella eventualmente ancor più preoccupante, è che tale variante possa comportare una più severa patogenicità, ovvero che produca effetti più gravi in termini di malattia o con maggior frequenza.

Su quest'ultimo punto, ad oggi, si getta acqua sul fuoco: il professor Franco Locatelli, intervistato su SkyTg24, ha detto: «Preoccuparsi? È eccessivo. Questa variante è diventata velocemente quella largamente preponderante in Sudafrica» e pertanto ha ribadito il prof. Locatelli si presume presenti «una maggior contagiosità». Giusto quindi «tenerla sotto controllo senza drammatizzare e senza sottovalutare», ma «dobbiamo ancora capire se è connotata da maggior patogenicità, cioè maggior capacità di provocare malattia grave o meno. Sembrerebbe di no, - ha aggiunto il prof. Locatelli - dai dati che vengono dal Sudafrica, però ricordiamoci anche che quella è una popolazione decisamente più giovane rispetto a quella per esempio italiana». In merito ai vaccini, lo stesso prof. Locatelli ha chiarito che potrebbe esserci una riduzione dell'efficacia dinanzi all'eventuale diffusione della variante, ma potrebbe «non essere un calo così importante» e, ad ogni modo, questa «è una ragione di più per procedere con la somministrazione delle dosi booster (richiamo, ndr) e, per chi non è vaccinato, di farsi vaccinare».

A stemperare i toni ci ha pensato anche la dott.ssa Angelique Coetzee, presidente della Associazione dei medici del Sudafrica, Paese da cui proviene la variante e che l'ha isolata, spiegando che «la nuova variante Omicron del coronavirus provoca una malattia leggera senza sintomi importanti», aggiungendo che i sintomi dei pazienti da lei incontrati con variante Omicron «erano molto diversi e lievi rispetto a quelli che avevo curato in precedenza». Allo stesso tempo, tuttavia, la stessa Coetzee ha ricordato come i rischi per soggetti anziani od affetti da pregresse patologie vi siano dinanzi a tale variante del virus. Il presidente Aifa Giorgio Palù, intervistato a Mezz'Ora in più, ha a sua volta confermato che «un virus con tutte queste mutazioni potrebbe essere anche meno virulento», spiegando che in effetti «alcuni colleghi mi stanno dicendo che questi soggetti sono in prevalenza paucisintomatici, che non hanno sintomi come la mancanza di olfatto, hanno mal di testa, cefalea e qualche rialzo febbrile, staremo a vedere».

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