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Cronaca Borgo Roma / Piazzale Ludovico Antonio Scuro

Verona. Valentino Rossi "spedisce" la coppa vinta in Qatar ai piccoli tifosi ricoverati a Borgo Roma

Grande sorpresa per i bambini ricoverati nel reparto di Oncoematologia Pedriatica, soprattutto per Matteo, grande tifoso del "Dottore" che ha visto arrivare nelle proprie mani il primo trofeo stagionale del suo idolo

L'ha alzata domenica in Qatar, al termine del primo appuntamento stagionale della MotoGp 2015 vinto dopo una grande rimonta, e ora proprio quella coppa a forma di conchiglia è nelle mani di Matteo, 9 anni, ricoverato nel reparto di Oncoematologia Pedriatica di Borgo Roma. Valentino Rossi in persona gliela ha inviata, così da stimolare la sua corsa verso una vittoria ben più importante, quella sul male che affligge lui e gli altri piccoli ricoverati: leucemia e cancro. 

Matteo è un grande fan del Dottore, lo segue da sempre, "da quando sono abbastanza grande per vedere le corse in tv con papà", come ha dichiarato lui stesso al quotidiano L'Arena. Ora il piccolo attende con ansia che i medici diano il consenso per rispondere con un sì all'invito di Valentino, che nella gara del Mugello lo vuole come ospite d'onore. Intanto quindi il bambino aspetta e spera, mentre ieri lo staff del pilota Yamaha ha portato in dono a lui e agli altri piccoli pazienti le magliette e i cappellini gialli con il numero 46 e l'autografo del campione di Tavullia.
Sono state le famiglie e Abeo ad organizzare la graditissima sorpresa: "Mi avevano detto che mi avrebbero portato qualcosa di speciale. Ma non pensavo si trattasse della coppa vinta da Vale in Qatar. Averla qui è un'emozione fortissima", dice felice il piccolo al giornalista dell'Arena. La malattia viene rimossa per un attimo dalla mente di tutti e un grande uovo di Pasqua viene aperto, mentre i bambini si scambiano e indossano gadget. 

"Da cinque anni giriamo i reparti pediatrici di tutta Italia - spiega al giornale veronese Flavio Fratesi, responsabile del fan club di Valentino Rossi - per portare ai bimbi i regali di Vale. Lui non può essere sempre con noi, ma tiene molto a questo progetto. Dall'inizio dell'anno, abbiamo già visitato 25 ospedali. E visto che a Verona sapevamo esserci un fan sfegatato, abbiamo pensato di portare la coppa". 

Poi tocca al primario di Oncoematologia Pediatrica di Borgo Roma spiegare al giornalista che vengono tenuti "monitorati 500 bambini già guariti e segue circa 35 nuovi casi all'anno, con 20 trapianti di cellule staminali ematopoietiche. I piccoli in cura, rispetto ai loro coetanei, devono scontrarsi con una vita più dura, esposta alla sofferenza fisica. Noi facciamo di tutto per rendere meno ostico il percorso terapeutico. Perché, al di là della malattia, si tratta di bambini normalissimi, con le loro passioni, i loro idoli. Ecco perché iniziative come questa sono importanti e ci danno molta soddisfazione". 

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