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Cronaca Valverde / Via della Valverde

Vaccini, il PD veronese propone una mozione di biasimo contro la Regione

Per il consigliere comunale Federico Benini, la conflittualità tra Stato e Regione va a discapito delle famiglie. Intanto però il Codacons conferma il suo appoggio a Zaia

È un braccio di ferro continuo tra il ministro della salute Beatrice Lorenzin e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. L'obbligo vaccinale introdotto dal decreto che porta la firma del ministro è in contrasto con la libertà vaccinale in vigore nel Veneto. E questo ha fatto partire il primo ricorso. Ora la Regione ha introdotto una moratoria valida fino al 2019 e il governo è pronto ad impugnare la decisione della Regione rivolgendosi al Tar.

Uno scontro, quello tra Lorenzin e Zaia, che favorisce le prese di posizione come quella del Codacons che difende il provvedimento del Veneto.

Siamo convinti che in una situazione di totale caos come quella che si sta registrando in Italia a causa del decreto Lorenzin le regioni abbiano il diritto di decidere in piena autonomia deroghe alla legge nazionale, nell’interesse delle famiglie e nel rispetto delle facoltà riconosciute dalla Costituzione - ha fatto sapere l'associazione dei consumatori - Per questo se si dovesse avviare un ricorso al Tar contro la Regione Veneto, interverremo nel giudizio a sostegno dell'amministrazione regionale, chiedendo di rigettare le richieste dell’esecutivo.

Nel frattempo, non senza qualche caso problematico, il Comune di Verona cerca di far rispettare i dettami del decreto Lorenzin e dalla minoranza il PD è pronto a presentare nel prossimo consiglio comunale una mozione di biasimo nei confronti della Regione.

Se non è l'obbligo vaccinale ad essere messo in discussione dalle azioni della Regione ma solo la tempistica, perché puntare a destabilizzare, a pochi giorni dall’inizio delle scuole, un sistema che trova già ovvie difficoltà di assestamento? - si chiede il consigliere comunale Federico Benini - A chi vuole strizzare l’occhio il presidente della Regione? E’ più invasivo, per la tranquillità di una famiglia, alimentare l’ennesima polemica sui vaccini oppure presentare la prenotazione del distretto sanitario competente, come richiede la prassi? Gli stessi insegnanti si sentiranno più tranquilli davanti ad un quadro normativo certo e condiviso, oppure a fronte di una situazione di continua conflittualità istituzionale?   L’obbligatorietà non costringe alla corsa alla vaccinazione che qualcuno vorrebbe rappresentare, ma alla regolarizzazione in un ambito che probabilmente è sfuggito di mano al punto da richiedere un intervento legislativo.

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