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Vaccini Covid per i bambini tra i 6 e gli 11 anni in Italia, pediatri favorevoli: «Arma per vincere la pandemia»

«Gli effetti collaterali del vaccino per i 5-11 enni sono minimi e l'efficacia dell'immunizzazione è superiore al 90%», spiega la presidente della Società italiana di pediatria

Fare il vaccino anche alla fascia di popolazione 5-11 anni è importante, perché il vaccino «è l'unica arma che abbiamo per vincere la pandemia». A dirlo in un'intervista rilasciata all'Ansa nazionale è la prof.ssa Annamaria Staiano, presidente della Società italiana di pediatria (Sip). La vaccinazione dei bambini sarebbe dunque importante tanto quanto quella degli adulti. In Italia Aifa, secondo le parole del suo direttore Nicola Magrini, sta attendendo il parere dell'Agenzia Europea del Farmaco (Ema) circa il possibile via libera per la somministrazione anche nei bambini del vaccino anti Covid, dopodiché dovrebbe essere approvata anche in Italia proprio dall'Agenzia Italiana del farmaco.

La presidente della Società italiana di pediatria, prof.ssa Annamaria Staiano, spiega: «Gli effetti collaterali del vaccino per i 5-11enni sono minimi. Le valutazioni fatte negli Stati Uniti da Fda e dall'Ecdc indicano che sono lievi: rare sono le miocarditi e le pericarditi, che però si manifestano in forma leggera con risposta ottimale alle terapie convenzionali». Per quanto riguarda invece l'effettiva protezione contro Covid, pur con una dose prevista nei bambini che dovrebbe essere di un terzo rispetto a quella negli adulti, «l'efficacia dell'immunizzazione è superiore al 90%».

Decalogo Società italiana di Pediatria - Vaccini Covid-19-2

Vaccini Covid-19 | Manifesto Società italiana di pediatria

In Italia si stima che potrebbero essere interessati dal vaccino anti Covid nella fascia di età che va dai 5 agli 11 anni, circa 4 milioni di soggetti. L'ipotesi è che avvengano due somministrazioni a distanza di tre settimane l'una dall'altra e, trascorsi i canonici 14 giorni dalla seconda somministrazione, la protezione risulterebbe completa. La stessa presidente della Società italiana di pediatria precisa che al momento le modalità organizzative «sono in corso di definizione da parte del Comitato tecnico-scientifico (Cts) ma per noi è importante solo vaccinare, indipendentemente dalla sede».

Secondo gli ultimi dati sui contagi resi noti dall'Istituto Superiore di Sanità, nel periodo dal 18 al 31 ottobre, il 47% dei nuovi casi nella fascia di età tra gli 0 e i 19 anni (13.741), riguarda la fascia dai 6 agli 11 anni, mentrre il 33% quella dai 12 ai 19 e solo il 13% e il 7% dei positivi sono stati rilevati rispettivamente tra i 3 e i 5 anni e sotto i 3 anni. Nel periodo tra l'11 e il 24 ottobre scorsi, riporta sempre l'Ansa citando dati resi noti dalla presidente Staiano, sono 84 i giovanissimi ospedalizzati fino ai 18 anni di età. Dall'inizio della pandemia sarebbero poi 350 i ragazzi fino a 19 anni colpiti da sindrome infiammatoria multi-organo in relazione a Covid.

La stessa Società italiana di pediatria ha avviato una campagna di sensibilizzazione a favore del vaccino anti Covid per informare i genitori di bambini ed adolescenti circa la sicurezza dell'immunizzazione. In particolare è stato redatto un "manifesto", disponibile sul sito della Società di pediatria, che presenta una serie di risposte e chiarimenti alle più frequenti domande e ai dubbi in materia.

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