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Cronaca San Bonifacio

Minacce, interessi al 143% e sesso per dilazionare i pagamenti: arrestati 3 presunti usurai

Sono stati i carabinieri della Compagnia di San Bonifacio a mettere le manette ai polsi del trio. Sequestrati dai militari 95 mila euro in contanti, appunti dell'attività contabile e lettere estorsive pronte per essere inviate

Avrebbero applicato un tasso d'interesse altissimo sui prestiti che elargiva, intimidendo e minacciando poi le vittime in difficoltà, arrivando anche pretendere prestazioni sessuali da alcune debitrici. Il presunto usuraio e i suoi due complici sono finiti in manete nelle prime ore di giovedì 17 febbraio per mano dei carabinieri della Compagnia di San Bonifacio che, su disposizione della Procura della Repubblica presso il tribunale di Verona, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei tre (due italiani e la terza persone di origine romena, tutte domiciliate nel Comune dell'Est veronese), ritenuti responsabili del reato di usura in concorso ed esercizio abusivo di attività finanziaria, consumato dal maggio 2019 fino ad oggi. 

L'indagine, articolata e complessa, è stata condotta dagli investigatori del Nucleo Operativo e Radiomobile di San Bonifacio ed ha preso il via in seguito alla denuncia dei familiari di una delle vittime, la quale per far fronte ad una situazione di difficoltà economica che si è protratta nel tempo, avrebbe chiesto in prestito la somma di 25 mila euro, che le sarebbe stata elargita da un individuo presentatole da un collaboratore del proprio datore di lavoro.

L'attività investigativa, supportata dagli accertamenti tecnici, avrebbe permesso di individuare il presunto usuraio, originario della provincia di Catanzaro e residente in Veneto dalla fine degli anni ’80, disoccupato e privo di alcun reddito sin dal 2014, il quale è ritenuto dalle forze dell'ordine come un vero e proprio dominus dello strozzinaggio nell’Est veronese. Con la collaborazione di due complici, avrebbe erogato somme di denaro applicando tassi d’interesse fino al 143% sui prestiti elargiti ad una nutrita serie di soggetti, senza esitare a servirsi di minacce ed atti intimidatori, spingendosi fino a pretendere prestazioni sessuali nei confronti delle debitrici femminili, per concedere dilazioni di pagamento o la rinegoziazione del debito.

Nel corso delle perquisizioni, i carabinieri hanno recuperato e posto sotto sequestro oltre 95 mila euro in contanti, una notevole quantità di appunti con i quali gli usurai tenevano la contabilità della loro attività illecita e addirittura lettere estorsive pronte per essere inviate ai debitori in ritardo nei pagamenti.
I tre sono stati condotti nel carcere di Montorio a disposizione dell'autorità giudiziaria, dove lunedì si è svolto l'interrogatorio di garanzia. 

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