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Cronaca Università / Via San Francesco

Università di Verona. L'ateneo scaligero entra nella top ten dei più cari di tutta Italia

L'Udu (Unione degli universitari) ha elaborato i dati forniti dal MIUR incrociandoli con quelli degli iscritti e costruendo un’inchiesta sulla tassazione media dei singoli atenei italiani

Per gli iscritti all'università di Verona, le tasse non sarebbero in aumento per il prossimo, a parte un piccolo aggiustamento al tasso d'inflazione programmato, stando almeno a quanto viene affermato dall'ateneo scaligero. Ma l'Udu (Unione degli universitari), ha voluto andare a fondo nella faccenda ed ha elaborato i dati forniti dal MIUR incrociandoli con quelli degli iscritti e costruendo un’inchiesta sulla tassazione media dei singoli atenei italiani. Il trend registrato sull’aumento della contribuzione a livello nazionale è di per sé allarmante: in 10 anni, si registra un incremento medio pari al 50,95%.
Ancora più preoccupante sarebbe la situazione dell'Università di Verona: in 10 anni la contribuzione studentesca è aumentata del 124,13% (una delle percentuali di crescita più alte, con ben 74 punti di stacco dalla media nazionale).

La contribuzione media per studente registrata in anno accademico 2013/2014 è pari a 1.521,00 euro, ponendo così l’ateneo scaligero all’interno della “top ten” delle Università italiane più costose (si osservano tasse più alte solamente negli atenei di Varese, Trento, Venezia, Siena, Milano, Modena e Reggio Emilia, Padova). Rispetto a una contribuzione media nazionale per studente, in anno accademco 2013/2014, di 1.112,35 euro, all’Università di Verona si pagano oltre 400,00 euro in più all’anno.

Da anni denunciamo quanto questo continuo aumento della contribuzione studentesca universitaria sia ormai diventato non più sostenibile – commenta Maria Giovanna Sandri, coordinatrice di UDU Verona – e ce lo confermano i dati recentemente pubblicati sugli abbandoni presso le nostre Università. Ogni anno un numero sempre maggiore di studenti e studentesse sono costretti/e ad abbandonare il loro percorso di studi perché incapaci di sostenerne i costi, alla portata ormai di una ristretta elitè di famiglie. Questa non è l’università pubblica che vogliamo. Gli Atenei stanno morendo, e bisogna partire innanzitutto da nodi centrali come quello del Diritto allo Studio per ricominciare a crescere in ambito accademico. L’Università di Verona in questo senso deve fare molto di più: il fatto che si inserisca all’interno della ‘top ten’ delle Università più costose d’Italia è un dato che non va ignorato; per questo da tempo stiamo dialogando con la dirigenza dell’ateneo per individuare un sistema di contribuzione diverso, più progressivo, che riduca il peso delle tasse soprattutto per le fasce sociali più deboli”.

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