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Cronaca Porto San Pancrazio / Lungadige Galtarossa

Tafferugli davanti alla Questura per Hellas - Napoli: denuncia e Daspo per 5 ultras

Le indagini condotte dalla Digos di Verona avrebbero permesso di identificare 5 sostenitori partenopei per i disordini creati in lungadige Galtarossa alla metà di marzo, in occasione della partita tra le due squadre

Sono 5 i Daspo inflitti ad altrettanti ultras del Napoli per i fatti accaduti in occasione della sfida contro l'Hellas Verona, che è disputata il 13 marzo al Bentegodi per la 29a giornata di Serie A. Come spiegano dalla questura scaligera infatti, anche in questa occasione sono «state registrate delle criticità all’ordine ed alla sicurezza pubblica», causate dalla grande rivalità tra le due tifoserie. 

Preparate all'evento, le forze di polizia avvevano disposto un imponente servizio sia allo stadio, sia lungo le strade solitamente utilizzate dai tifosi per raggiungerlo, ma un gruppo di ultras partenopei ha cercato di eludere tali controlli imboccando via secondarie e di norma meno utilizzate. 
Strade alternative che sarebbero state percorse da circa 300 sostenitori del Napoli per raggiungere il capoluogo scaligero, i quali avrebbero così influenzato in maniera incisiva la ricollocazione delle risorse e dei dispositivi di polizia che, in emergenza, hanno provveduto a mettere in sicurezza il passaggio lungo tali arterie. Fondamentale in questo contesto l'attività preventiva svolta dalla Digos, che ha persmesso di intercettare e scortare in sicurezza un convoglio della tifoseria partenopea composto da circa 15 minivan, i quali si erano addentrati nella zona sud della città, mentre altri sono stati trovati nelle strade della zona est. 

Ma nonostante gli sforzi per "agganciare" i convogli, anche con agenti di polizia in divisa per garantire la scorta in sicurezza fino al Bentegodi, durante il transito della "colonna" lungo le vie della città, gli ultras partenopei hanno avvistato in lungadige Galtarossa alcuni sostenitori dell'Hellas sottoposti al Daspo, che si trovavano in questura per adempiere all'obbligo di firma. 
Raggiunto ponte San Francesco, i tifosi azzurri hanno bloccato il convoglio, sono scesi dai veicoli e si sono diretti in gruppo e con il volto coperto in direzione dei loro "antagonisti", armati di cinture ed aste di bandiera, accendendo e lanciando delle torce. Solo il repentino intervento del contingente di scorta, che si è interposto tra le due fazioni esercitando anche un’azione di alleggerimento, ha evitato lo scoppio di una rissa in una strada molto trafficata. 

Ha preso il via da lì la laboriosa attività della Digos scaligera che, nonostante il volto coperto degli indagati, è riuscita a denunciare all'autorità giudiziaria 5 individui gravitanti nel mondo ultras partenopeo residenti in provincia di Napoli, di età compresa fra i 21 e i 38 anni, alcuni dei quali con precedenti di polizia alle spalle.
Sul loro conto le forze dell'ordine avrebbero raccolto inoppugnabili elementi di prova in ordine alla commissione, a vario titolo, di reati di possesso di artifizi pirotecnici in occasione di manifestazioni sportive (ex art. 6 ter L. 401/89 e successive modificazioni) e travisamento in luogo pubblico senza giustificato motivo (art. 5 L. 152/1975), il tutto in concorso fra loro e con altre persone al momento non ancora identificate (ex art. 110 e 112 c.p.).
Nei loro confronti il questore Ivana Petricca ha avviato il procedimento amministrativo volto all’emissione del provvedimento del Daspo, che inibirà loro l'accesso agli stadio per diverso tempo. 

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