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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Ucraina, Zelensky resta a Kiev e chiede «munizioni». A Verona si moltiplicano le manifestazioni di solidarietà

Prosegue l'invasione dell'esercito russo in Ucraina con i combattimenti oramai vicini al centro di Kiev, ma la resistenza del popolo ucraino non è ancora stata piegata

Una nuova difficile notte è trascorsa a Kiev e in Ucraina. Stando a quanto riportano le agenzie, anche in questo caso è stata alta la tensione, con la richiesta ai cittadini di correre nei rifugi a causa dell'allerta di raid aerei. Vi sono stati combattimenti ed esplosioni registrati a Kiev in aree sempre più prossime al centro della capitale. Colpi di mortaio sono stati uditi poi nella zona dell'aeroporto di Zhulyany. I servizi di emergenza riportano che un edificio residenziale è stato colpito da un missile a Kiev ed è stata poi disposta l'evacuazione. 

Intorno alle ore 10.30 di oggi il presidente ucraino Zelensky ha riferito in un tweet di un colloquio avvenuto con il premier italiano Mario Draghi: «Questo è l'inizio di una nuova pagina nella storia dei nostri Stati. Mario Draghi in una conversazione telefonica ha sostenuto la disconnessione della Russia da Swift, la fornitura di assistenza alla difesa. L'Ucraina deve entrare a far parte dell'Ue», ha scritto Zelensky. In una nota di palazzo Chigi viene confermato che il presidente Draghi ha ribadito al presidente Zelensky che «l’Italia appoggia e appoggerà in pieno la linea dell’Unione Europea sulle sanzioni alla Russia, incluse quelle nell’ambito Swift». Il presidente ha detto inoltre che «l'Italia fornirà all'Ucraina assistenza per difendersi».

Tweet Zelensky - Draghi - 26 febbraio 2022-2

Tweet Zelensky - Draghi - 26 febbraio 2022

LA SITUAZIONE IN UCRAINA: GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA

Poco prima lo stesso presidente ucraino aveva riferito di un colloquio con la presidente Ursula von der Leyen: «L'Ucraina sta combattendo l'invasore con le armi in mano, difendendo la sua libertà e il futuro europeo. Ho discusso con Ursula von der Leyen di un'assistenza efficace al nostro paese dall'Europa in questa lotta eroica. Credo che l'Ue anche scelga l'Ucraina». Il quotidiano britannico The Guardian intanto spiega che è ancora sconosciuto l'esatto numero dei morti finora, ma ad aumentare sono sicuramente i feriti. L'esercito russo ha annunciato di aver abbattuto sette aerei da guerra ucraini, altrettanti droni ed otto elicotteri, ma anche 87 carri armati e 28 lanciamissilli. È quanto riporta l'agenzia russa Interfax. Nel frattempo, tuttavia, non si piega la resistenza ucraina a Kiev. Il presidente Zelensky si è posto alla guida della lotta per la sopravvivenza della nazione, rifiutando esplicitamente l'offerta dagli Usa di un aiuto per lasciare il paese. La sua risposta è stata invece quella di chiedere munizioni per combattere il nemico russo che ha invaso l'Ucraina giungendo fino alla capitale.

Stando alle prime stime sarebbero circa 100 mila i cittadini ucraini che stanno fuggendo verso alcuni Stati confinanti, dalla Polonia all'Ungheria, Slovacchia, Moldavia e Romania. Si combatte ovviamente non solo a Kiev, bensì anche nel Donbass dove si registrano vittime tra i civili, almeno secondo quanto riportato da Interfax che riferisce di attacchi ucraini con le truppe russe che, nonostante abbiano guadagnato posizioni, stanno comunque trovando una resistenza forse maggiore di quanto ci si potesse immaginare. L'inviato russo all'Onu ha accusato Kiev di usare i cittadini come «scudi umani». Dal canto suo il segretario del Consiglio di sicurezza ucraino Oleksiy Danilov ha dichiarato questa mattina all'alba: «Stiamo fermando l'orda», spiegando che la situazione a Kiev è tuttora «sotto il controllo delle forze armate ucraine».

Come anticipato il presidente dell'Ucraina Zelensky ha rifiutato l'ipotesi di fuggire dal paese, pur essendo a suo dire l'obiettivo numero uno, insieme alla sua famiglia, dell'esercito russo. In un tweet delle ore 8 di stamattina, Zelensky dichiara: «Un nuovo giorno in prima linea diplomatica è iniziato con una conversazione con Emmanuel Macron. Le armi e l'equipaggiamento dei nostri partner stanno arrivando in Ucraina. La coalizione contro la guerra sta lavorando!». In precedenza il presidente ucraino aveva esortato il proprio popolo a non deporre le armi e continuare a difendere Kiev, invitandoli a non credere alle «fake news» che lo indicavano in fuga. Zelensky ha anche girato un breve video in cui si mostra nella capitale e poi lo ha condiviso su Twitter. Nel filmato, ripreso nei pressi del quartiere governativo, il presidente ucraino giura di «continuare a combattere». Sempre in un tweet delle ore 8 Zelensky ha dichiarato: «È un momento cruciale per chiudere una volta per tutte la lunga discussione e decidere sull'adesione dell'Ucraina all'Ue. Discusso con il copresidente Ue ulteriore assistenza efficace e dell'eroica lotta degli ucraini per il loro futuro libero».

Manifestazione in piazza Bra-2

Manifestazione in piazza Bra

Nel frattempo a Verona si moltiplicano le azioni e manifestazioni di solidarietà nei confronti del popolo ucraino, chiedendo che si ponga fine al conflitto armato. Da ieri sera il palazzo della Gran Guardia è illuminato con i colori della bandiera ucraina, mentre sabato 26 febbraio alle ore 11 in piazza Bra la cittadinanza veronese si è riunita per chiedere «uno stop immediato agli scontri armati in Ucraina» e condannare l’«aggressione militare». La manifestazione cui aderiscono i sindacati Cgil Cisl e Uil di Verona pone anzitutto al centro il tema della «protezione umanitaria dei civili» quale obiettivo primario: «All’Onu, all’Unione Europea, al governo italiano chiediamo la ripresa immediata della diplomazia e del dialogo, nessun sostegno militare alla guerra e iniziative di smilitarizzazione e disarmo».

Presenti, tra gli altri, anche gli esponenti di Italia Viva Verona che spiegano: «La guerra distingue tra morti e sopravvissuti, la pace unisce tutti senza distinzioni. Italia Viva presente alla manifestazione di stamattina a Verona in favore della pace in Ucraina e alla manifestazione che si terrà domani, domenica 27 febbraio in Piazza Bra, di fronte al municipio. Esprimiamo la nostra vicinanza a tutto il popolo ucraino e a quanti di loro sono presenti in Italia e nella nostra città».

Italia Viva Verona - post Facebook

Un'altra manifestazione a sostegno della popolazione ucraina è indetta, sempre a Verona in piazza Bra, per la giornata di domenica 27 febbraio dalle ore 11 alle 13. Ad annunciarla formalmente sono Giorgio Pasetto di Area Liberal, Anna Lisa Nalin e Lorenzo Dalai per +Europa, i quali in una nota spiegano: «La violazione del diritto internazionale, della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina da parte di Putin, di queste ore, è conferma di un conflitto in corso da anni tra autoritarismo e democrazia, che vede la Russia come avanguardia della reazione violenta all’affermarsi in Europa di unioni e relazioni tra popoli fondate sulla liberaldemocrazia e sullo stato di diritto. La sicurezza dell'Ucraina è la sicurezza dell'intera Europa. Le sanzioni e la risposta del mondo libero e democratico dovranno essere proporzionali alla gravità delle azioni di Putin. Chi manifesta solo per la pace - si legge sempre nella nota a firma di Giorgio Pasetto, Anna Lisa Nalin e Lorenzo Dalai - è complice di quello che sta accadendo. +Europa Verona e Area Liberal, nel fine settimana saranno vicine e solidali agli ucraini con una mobilitazione che coinvolgerà le principali città del nostro Paese, Roma, Milano, Napoli, Genova, Bologna, Cagliari e molte altre. Proporremo di indagare Putin per crimini contro l’umanità e come criminale di guerra. Invitiamo a partecipare tutti i democratici, convinti che oggi siamo tutti chiamati a una scelta netta e chiara senza distinguo». 

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