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Cronaca Bussolengo

Truffe. Ai servizi sociali come misura alternativa, ci ricasca e finisce in carcere

La donna, una 56enne che abita a Verona, avrebbe incassato i soldi per un cellulare mai consegnato da un'altra persona, che l'ha denunciata ai carabinieri di Bussolengo

Condannata per reati contro il patrimonio beneficiava di una misura alternativa, ma sempre per truffa è finitia nuovamente in manette e per lei si sono spalancate le porte di Montorio. Sono stati i carabinieri della stazione di Bussolengo a trarre in arresto T.M., una donna pregiudicata di 56 anni, che è stata portata nel carcere di Verona, in esecuzione di un provvedimento del Magistrato di Sorveglianza del Tribunale scaligero. 

La donna risultava residente in città dove beneficiava della misura alternativa dell’affidamento in Prova ai Servizi Sociali, in quanto doveva scontare pene per un totale di 7 anni e 8 mesi di reclusione, relative a condanne inflittele per la commissione di reati contro il patrimonio, tra i quali numerose truffe.
Ma nonostante la misura cui era sottoposta, T.M. si sarebbe resa protagonista di un altro raggiro, questa volta ai danni di un’altra donna alla quale avrebbe proposto la vendita di un telefono mai consegnato, sebbene avesse incassato i soldi del pagamento.

Sono scattate così le indagini dei carabinieri di Bussolengo, che avevano ricevuto la querela della vittima, le quali avrebbero consentito di identificare la presunta responsabile della truffa ed un suo complice. Oltre alla rilevanza penale, l'episodio ha costituito anche una grave violazione alla prescrizioni della misura alternativa di cui beneficiava la donna e che il Magistrato di Sorveglianza ha quindi deciso di sospendere, disponendo il ritorno in carcere. 

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