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Cronaca San Zeno / Via Luigi Settembrini

Truffe agli anziani in aumento in Veneto. Dal 2014, +36% nel Veronese

Rosanna Bettella (Spi Cgil Veneto) e Fabio Malaspina (Silp Cgil): «Alle istituzioni chiediamo più attenzione e azioni mirate per affermare la centralità della cultura del rispetto e della vigilanza democratica»

Le tecniche sono tante, sempre più fantasiose e meschine. C'è l’abbraccio del sedicente amico, con il conseguente furto del portafoglio o dell'orologio. Poi, il finto poliziotto, il falso prete, il presunto operatore del gas, il fidanzato fasullo del nipote o della nipote: tutti inganni di malviventi senza scrupolo per entrare nelle case delle proprie vittime e sottrarre soldi e gioielli.

Anche in Veneto (secondo i dati del dipartimento della pubblica sicurezza elaborati dal sindacato dei pensionati Spi Cgil in collaborazione con l'associazione Ficiesse, finanzieri cittadini e solidarietà) le truffe ai danni delle persone anziane sono in costante aumento, a dimostrazione che questo odioso reato non trova argine neppure nell'inasprimento delle normative. Dal 2014 al 2019 (ultimo dato disponibile), il numero di questi reati in Veneto si è impennato di oltre il 70%, passando da 750 a 1.290 truffe denunciate.

tabella furti truffe veneto-2

A livello provinciale, Belluno registra l’impennata percentuale più alta, con una crescita delle truffe agli anziani superiore al 127%. Poi, in ordine, ci sono Venezia (+122%), Rovigo (+102%), Vicenza (+76%), Padova (+75%), Treviso (+57%) e Verona (+36%). Questo reato, fra l’altro, è fra i pochi a registrare una crescita rispetto ad altri illeciti, come i furti con destrezza, che invece sono in calo.

tabella truffe province veneto-2

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Da tempo, lo Spi Cgil del Veneto, assieme al sindacato Silp Cgil, l'organizzazione sindacale della polizia, è impegnato nella promozione di incontri e iniziative finalizzati ad allertare le possibili vittime e a fornire loro consigli e suggerimenti utili per difendersi dai furfanti. «Purtroppo, ne sentiamo ogni giorno una di nuova - hanno confermato Rosanna Bettella, della segreteria Spi Cgil regionale, e Fabio Malaspina segretario del Silp Cgil del Veneto - Il truffatore approfitta o cerca di approfittare della debolezza delle persone anziane, soprattutto se sono sole e molto in là con gli anni. Tante volte si trovano di fronte a persone scaltre che non cascano nel tranello e riescono a sventarlo. Spesso, però, il raggiro funziona e a quel punto la vittima non si trova solo alleggerita dei propri averi, ma vive un vero trauma perché si sente sprovveduta e per questo colpevole di quanto accaduto. Ricordiamo che al di là di queste truffe, esistono altri tipi di raggiri odiosi come quelli perpetrati dai venditori porta a porta di luce e gas, che strappano contratti non richiesti raccontando falsità al proprio interlocutore o presentandosi come rappresentanti di una società diversa (e più rinomata) da quella di appartenenza. In questi casi si può intervenire chiedendo l’annullamento del contratto stesso».

Ma, in generale, come ci si può difendere da questi delinquenti? «Noi, assieme a Ficiesse, cerchiamo di fare la nostra parte - continuano Bettella e Malaspina - soprattutto raccogliendo i dati, diffondendoli e fornendo consigli. Il primo suggerimento è ovviamente quello di non aprire mai la porta agli sconosciuti. Nel caso di persone in divisa, è necessario prendere tutte le precauzioni, controllando soprattutto il cartellino identificativo. Se si subisce una truffa, bisogna subito denunciarla alla forze dell'ordine. Alle istituzioni chiediamo più attenzione e azioni mirate per affermare la centralità della cultura del rispetto e della vigilanza democratica».

In tale contesto, lo Spi chiede anche un incremento delle risorse destinate dal Ministero dell'interno ai Comuni per avviare campagne nonché interventi di supporto, anche psicologico, a favore della popolazione anziana e per scongiurare le situazioni di rischio.

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