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Cronaca

Truffe ai ristoranti da 300mila euro, 7 arresti

Ordinavano grandi quantit di derrate e stoviglie per riportarli nei ristoranti del Salernitano

Un anno di indagini, sette arresti e sei denunciati a piede libero, per una truffa da 300mila euro che ha coinvolto le province di Verona, Bologna e Salerno. Questo il bilancio dell’operazione dei carabinieri di Villafranca comandati dal capitano Alberto Granà, che si è conclusa ieri con i provvedimenti di custodia cautelare emanati dal Gip Taramelli del Tribunale di Verona. Sono dunque scattate le manette a sette soggetti: tre i membri della famiglia Califano, i fratelli Alfonso e Salvatore e Filomena, poi Massimo Cascello, Carmela Annunziata, Fabrizio Maioli Maggioli, e Sueva Sammartino. Quasi tutti pregiudicati per reati specifici e legati al patrimonio.

A pesare più di tutte sull’organizzazione è proprio l’accusa di associazione a delinquere che, secondo, quanto riporta l’Arma era capeggiata da Salvatore Califano, 45enne salernitano con l’aiuto del fratello di 36 anni Alfonso, il braccio destro. Una truffa che risale al dicembre del 2008, quando a Isola della Scala si presentano Cascello e Sammartino e rilevano, in affitto, la pizzeria “La Campagnola” di via degli Emili. Nei primi cinque giorni prenotano stoviglie, arredamento, derrate alimentari e materiale informatico che finiscono tra il locale pizzeria e un capannone in zona industriale del comune scaligero. Ai due fratelli Salvatore poi bastavano due camion per svaligiare tutto e ripartire alla volta dei loro ristoranti di Salerno, che venivano così “riforniti”. E’ stata la denuncia dell’ex titolare della pizzeria “La Campagnola” a far scattare l’operazione dei carabinieri per rintracciare i responsabili. Da lì a cascata, le indagini hanno portato alle oltre venti aziende creditrici a cui l’associazione criminale non saldava il conto della merce ordinata: dal materiale di vettovagliamento ai computer, dai distributori automatici a frutta e verdura.

Nel novembre del 2009 la situazione appariva ormai chiara: la banda si presentava nei ristoranti del nord per affittare e rilevare i locali fornendo come garanzia una società fittizia chiamata Futura, con sede a Modena, intestata a Cascella e Sammartino. Pochi giorni dopo l’accordo sparivano con la merce svaligiando tutto il possibile per una cifra che in un anno si è aggirata sui 300mila euro. A pagare le prime rate degli ordini era Annunziata con assegni che poi si riveleranno totalmente scoperti. Gli arresti sono scattati tra Borgo Roma e San Michele Extra per Alfonso Califano, attualmente in carcere, e Filomena Califano e Maggioli ai domiciliari. A Bologna le manette sono scattate per il capo banda Salvatore, Sammartino, e Cascella, attualmente detenuti nel carcere emiliano “Dozza”. L’Annunziata è stata raggiunta dai domiciliari nella sua residenza di Sarno, nel Salernitano. Le accuse di cui dovranno rispondere in sette, oltre all’associazione a delinquere, sono di truffa reiterata e appropriazione indebita in concorso e continuata.

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