Truffe agli anziani, 29enne arrestato dai carabinieri a Parona
Inseguimento in lungadige Attiraglio. In tasca il bottino di un colpo consumato pochi minuti prima
Non si era accorto dei carabinieri e dei militari dell’esercito che distribuivano volantini della campagna di sensibilizzazione contro le truffe. Quando gli agenti gli si sono avvicinati lui ha cominciato a scappare. Un inseguimento di 400 metri a piedi, in lungadige Attiraglio, e poi l’arresto. In manette è finito Francesco Merlo, pregiudicato 29enne originario di Moncalieri, ma “in trasferta” a Verona. L’ennesimo raggiro è stato sventato alle 9 di mercoledì scorso, al mercato settimanale di largo Marzabotto a Parona, mentre i carabinieri della stazione locale stavano distribuendo volantini sulla prevenzione di truffe ai soggetti più sensibili, gli anziani. È stato in quel momento che, poco distante, hanno notato un giovane, Merlo, in compagnia di una signora di 82 anni. Alla vista dei militari il 29enne si è subito allontanato non fermandosi nemmeno all’“Alt” impartitogli. Poi la fuga, a piedi, che si è conclusa, non senza qualche cenno di resistenza, 400 metri dopo, dove lungadige Attiraglio incrocia via Farinata degli Uberti.
Addosso gli sono stati ritrovati monili, anelli, collanine, 100 euro in contanti e una pochette da donna, che, secondo i carabinieri, sarebbe il bottino, circa mille euro, di un furto consumato nella stessa mattinata, ai danni di un’altra anziana. Condotto in caserma a Parona, il giovane ha confessato come era solito agire: nessuna violenza, nessuna aggressione, puntava solo sul rapporto di fiducia che riusciva ad instaurare con le sue vittime. Dopo un primo contatto, solitamente all’uscita di qualche banca o del supermercato, il 29enne aiutava il suo “bersaglio” ad attraversare la strada, o, eventualmente a portare le pesanti borse della spesa. Qualche parola lungo la strada di casa e riusciva a farsi concedere la possibilità di entrare. Una volta dentro sfruttava la più piccola disattenzione della malcapitata di turno e si intascava tutto ciò che considerava di valore. Altre volte, come spiegano i carabinieri, fingeva di essere un carpentiere per penetrare nelle case, controllare lo “stato della pavimentazione e degli infissi” e passava in rassegna mobiletti, armadi e cassetti, ripulendoli.