rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Porto San Pancrazio / Lungadige Galtarossa

Viene truffata tramite sms, dottoressa veronese ottiene rimborso di 41.500 euro

Un successo ottenuto tramite Adiconsum e al ricorso all'Arbitro Bancario Finanziario. A rimborsare la donna dovrà essere la banca in cui aveva il conto corrente che è stato svuotato

L'Arbitro Bancario Finanziario ha riconosciuto il rimborso da parte di una nota banca cittadina a una psichiatra veronese vittima di frode online. La vittoria è stata ottenuta tramite Adiconsum ed ha permesso alla professionista di ottenere un rimborso di 41.500 euro.

La truffa è stata architettata con un sms e una telefonata da un numero riconducibile alla banca presso la quale la donna è titolare di un conto corrente da oltre 40 anni. Nel dicembre del 2021, la dottoressa Alessandra Massa, nota psichiatra veronese, ha ricevuto un messaggino e una chiamata da un numero riconducibile all'intermediario ed è caduta nella trappola, fornendo i dati che le erano stati richiesti. All'utente sono state poi addebitate tre operazioni di bonifico mai richieste, pari a 41.500 euro.
La vittima si è dunque rivolta alla banca per ottenere un supporto. Il suo conto corrente era stato infatti completamente svuotato. La risposta che lei ha ricevuto è stata che non sarebbe stato possibile recuperare la somma e che avrebbe potuto ottenere un prestito con un tasso del 10%.
Alessandra Massa ha quindi fatto reclamo, cercando una mediazione con la banca. Non si è però giunti ad alcun accordo, in quanto l’istituto bancario per due volte non si è presentato all’incontro conciliativo.
Successivamente, la donna si è rivolta ad Adiconsum, che ha presentato ricorso all'Arbitro Bancario Finanziario. Un ricorso che ha avuto esito favorevole per la donna. L'avvocata Silvia Caucchioli, che ha seguito il ricorso per Adiconsum ha osservato che: «Sulla base della normativa, la banca ha l'onere di fornire la prova della corretta autenticazione, registrazione e contabilizzazione delle operazioni disconosciute dal cliente, nonché dell'assenza di malfunzionamenti dei propri sistemi. In secondo luogo, è sempre l’intermediario a dover provare tutti i fatti idonei ad integrare la colpa grave dell’utilizzatore, unica ipotesi in cui, oltre al dolo e alla frode, lo stesso può patire le conseguenze dell’utilizzo fraudolento dello strumento di pagamento». E la dottoressa Massa ha aggiunto: «Sono caduta in una trappola fidandomi di una persona al telefono che si presentava come un bancario. Era il 13 dicembre, vicino alle vacanze di Natale, dovevo saldare alcune spese per lavori in casa e mi sono trovata con il conto svuotato. Mi sono rivolta alla mia banca ma non ho trovato sostegno ma solo la possibilità di avere un prestito ad un tasso molto elevato. In questi casi le persone sono lasciate sole. Le banche dovrebbero proteggere e dare un supporto adeguato. Ho cercato una via amichevole avviando una mediazione con la banca, ma ho trovato in una situazione paradossale. Da cliente gentile e disponibile sono diventata una "nemica". È iniziato un conflitto cartaceo in cui mi sono dovuta difendere dal gigante banca anziché dal truffatore. Secondo me dovrebbe esserci collaborazione invece che ostilità. Il bancario dovrebbe riservare ai suoi clienti una diligenza maggiore di quella richiesta al buon padre di famiglia».

I CONSIGLI DI ADICONSUM

Nel caso ci si dovesse accorgere di operazione bancarie fraudolente sul proprio conto o su quello della propria carta di credito, la procedura da seguire è sempre la stessa: bloccare immediatamente della carta o del conto; contattare Adiconsum; presentare una denuncia-querela alla più vicina stazione di pubblica sicurezza; inviare un reclamo scritto all'emittente la carta o alla propria banca, con la precisazione di disconoscere le operazioni fraudolente rilevate sull'estratto conto e con richiesta di riaccredito immediato delle relative somme sottratte; a fronte di una risposta negativa o di una non risposta da parte dell'intermediario, l'utente ha la possibilità di inoltrare successivamente un ricorso all'Arbitro Bancario Finanziario, che provvederà ad esaminare il caso e a fornire una decisione in merito.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Viene truffata tramite sms, dottoressa veronese ottiene rimborso di 41.500 euro

VeronaSera è in caricamento