Truffa da 56mila euro in banca con assegni rubati
Avevano intercettato 40 tagliandi per risarcimenti Inail e falsificato documenti d'identit
Avevano messo in atto una truffa da 56mila euro ai danni di banche veronesi, vicentine e bresciane, movimentando 40 assegni Inail contraffatti. In manette è finita una coppia, Gianluca Maio 28 anni napoletano pregiudicato per furto e residente a Caserta, e Nikol Dranko, 41enne di origini ungheresi, incensurata e senza fissa dimora. I carabinieri sospettano che entrambi siano membri di un organizzazione criminale specializzata nell’intercettare e rubare gli assegni di risarcimento per infortuni in un centro di smistamento postale di Bologna. In mano alla coppia sarebbero così finiti tagliandi di diversi importi da riscuotere in alcune banche specifiche, come Unicredit e Credito Emiliano, che al nord, specialmente a Verona, vantano numerose filiali.
Su di loro si erano concentrati gli sforzi investigativi del Comando provinciale dei carabinieri e dei militari della stazione di San Massimo che, qualche mese fa, erano riusciti a sventare una truffa simile alla Cassa di Risparmio del Veneto che aveva portato all’arresto di tre ventenni. Stavolta, nell’obbiettivo di Maio e Dranko, sono rientrate le filiali Credem di Corso Porta Nuova e Corso Milano. “Erano organizzati su più livelli agiva- commenta il maggiore Filippo Melchiorre del Comando provinciale dei carabinieri di Verona-. In un primo momento rubavano gli assegni Inail, poi individuavano casualmente le identità di persone reali di cui appropriarsi, e, sulla base dei nominativi, generavano al computer patenti, codici fiscali e carte di riconoscimento. In un secondo momento, con apparecchiatura laser, modificavano l’intestatario dell’assegno facendolo combaciare ai documenti falsificati”. Con quegli stessi documenti entravano in banca, aprivano un conto corrente, depositavano la quota dell’assegno e tornavano dopo un giorno a riscuotere in contanti.
Secondo gli inquirenti, la truffa avrebbe movimentato almeno 40 assegni di importi variabili e generato un guadagno di circa 56mila euro. A loro i carabinieri di San Massimo sono arrivati venerdì scorso, mentre la coppia criminale si preparava ad incassare i soldi, dell’ennesimo assegno, alla filiale Credem di Corso Milano. “L’opera di sensibilizzazione dell’Arma- continua Mechiorre- porta i primi frutti. A segnalarci l’incongruenza di alcuni conti correnti aperti di recente da residenti estranei a Verona è stato il direttore, che ci ha avvisato e ha dato il via alle indagini per accertare l’identità dei due truffatori”. Successivamente alle manette, è scattata anche la perquisizione dell’auto di Maio. Dietro il cruscotto sono emersi 6mila euro in contanti, assegni Inail non ancora riscossi e i documenti falsi. Il giudice ha disposto per loro la permanenza in carcere fino al processo con l’accusa di falsità materiali, sostituzione di persona, truffa e ricettazione.
Su di loro si erano concentrati gli sforzi investigativi del Comando provinciale dei carabinieri e dei militari della stazione di San Massimo che, qualche mese fa, erano riusciti a sventare una truffa simile alla Cassa di Risparmio del Veneto che aveva portato all’arresto di tre ventenni. Stavolta, nell’obbiettivo di Maio e Dranko, sono rientrate le filiali Credem di Corso Porta Nuova e Corso Milano. “Erano organizzati su più livelli agiva- commenta il maggiore Filippo Melchiorre del Comando provinciale dei carabinieri di Verona-. In un primo momento rubavano gli assegni Inail, poi individuavano casualmente le identità di persone reali di cui appropriarsi, e, sulla base dei nominativi, generavano al computer patenti, codici fiscali e carte di riconoscimento. In un secondo momento, con apparecchiatura laser, modificavano l’intestatario dell’assegno facendolo combaciare ai documenti falsificati”. Con quegli stessi documenti entravano in banca, aprivano un conto corrente, depositavano la quota dell’assegno e tornavano dopo un giorno a riscuotere in contanti.
Secondo gli inquirenti, la truffa avrebbe movimentato almeno 40 assegni di importi variabili e generato un guadagno di circa 56mila euro. A loro i carabinieri di San Massimo sono arrivati venerdì scorso, mentre la coppia criminale si preparava ad incassare i soldi, dell’ennesimo assegno, alla filiale Credem di Corso Milano. “L’opera di sensibilizzazione dell’Arma- continua Mechiorre- porta i primi frutti. A segnalarci l’incongruenza di alcuni conti correnti aperti di recente da residenti estranei a Verona è stato il direttore, che ci ha avvisato e ha dato il via alle indagini per accertare l’identità dei due truffatori”. Successivamente alle manette, è scattata anche la perquisizione dell’auto di Maio. Dietro il cruscotto sono emersi 6mila euro in contanti, assegni Inail non ancora riscossi e i documenti falsi. Il giudice ha disposto per loro la permanenza in carcere fino al processo con l’accusa di falsità materiali, sostituzione di persona, truffa e ricettazione.